Scalpore e sgomento ha suscitato ieri la notizia che tutte le messe a Milano e in quasi tutta la Lombardia erano state soppresse, su ordine dell’arcivescovo di Milano Delpini. Questo per adeguarsi alle misure delle autorità civili a difesa dal possibile propagarsi del coronavirus che ha colpito anche il capoluogo lombardo e si sta estendendo un po’ in tutta la regione. Come si sa, ieri era stata vietata anche la partita di calcio dell’Inter allo stadio San Siro e ogni tipo di riunione in luoghi affollati. Delfini ha inviato un messaggio spiegando che anche la Chiesa lombarda avrebbe seguito queste indicazioni. Oltre alla paura, anche il dolore di tanti fedeli di non poter partecipare alla liturgia domenicale e, soprattutto, poter fare l’Eucarestia. C’è chi ha scritto all’arcivescovo, dicendo che “non si può impedire ai fedeli di prendere l’Eucarestia” e che le chiese non si possono chiudere. Il discorso merita molti approfondimenti, ma c’è qualcosa che tantissimi cattolici non sanno. Sono previste infatti dalla Chiesa situazioni come queste, cioè l’impedimento per i fedeli di poter ricevere l’eucarestia. Pensiamo a chi vive in nazioni dove i cristiani sono perseguitati e le chiese distrutte. La Chiesa, come sempre, ha una soluzione. Esiste la cosiddetta “comunione spirituale” che ha il medesimo valore di quella sacramentale e che permette di entrare in comunione con il Signore qualora i fedeli non possano fisicamente comunicarsi. Nella storia, ci sono addirittura figure di santi come Padre Pio che desiderando così ardentemente il Signore, non bastava loro una comunione al giorno, tantomeno una sola settimanale, ma effettuavano la comunione spirituale più volte al giorno. Scrive sant’Alfonso Maria de’ Liguori nel suo Visite al Santissimo Sacramento e a Maria santissima a proposito della Comunione spirituale: “La Comunione spirituale consiste, secondo san Tommaso, in un desiderio ardente di ricevere Gesù sacramentato ed in un abbraccio amoroso come già fosse ricevuto”. Sostanzialmente, Con Comunione spirituale si intende una preghiera mediante la quale il fedele esprime il desiderio di unirsi a Cristo e di ricevere Gesù-Eucaristia, pur senza prendere materialmente la Comunione sacramentale, cioè l’Eucaristia in vero Corpo e vero Sangue di Cristo, nell’ostia consacrata. Alla base della scelta di fare la Comunione spirituale può esserci l’impossibilità – materiale o morale – da parte del fedele di ricevere la Comunione sacramentale. Rispetto alla Comunione sacramentale, infatti, la Comunione spirituale può essere fatta ogni volta che il fedele lo voglia e in qualsiasi momento della giornata o luogo. La Comunione spirituale è fra le pratiche ascetiche più fruttuose, diffuse ed antiche, come testimoniato da molti santi e da esperienze mistiche. Fra i santi più noti legati alla pratica della Comunione spirituale si annoverano Tommaso d’Aquino, Alfonso Maria de’ Liguori, Caterina da Siena, Margherita Maria Alacoque, Francesco di Sales e Josemaría Escrivá.
MESSE SOSPESE PER IL CORONAVIRUS? LA COMUNIONE SPIRITUALE NON E’ MAGIA
Ovviamente non deve diventare una scusa per non andare a messa. Diceva San Tommaso che “Tuttavia non è inutile la Comunione sacramentale; perché questa produce l’effetto del Sacramento più perfettamente del solo desiderio (che è proprio della Comunione spirituale)”. Rispetto alla Comunione sacramentale, la Comunione spirituale ha la caratteristica di poter essere fatta ogni qualvolta il fedele lo voglia e in qualsiasi luogo o momento della giornata. Ciò detto, si deve prestare attenzione a non svalutare o svilire la Comunione spirituale, che è comunque vera Comunione. Scrive Padre Angelo Bellon: “La Comunione spirituale può essere fatta ovunque, anche se per godere frutti più abbondanti è necessario un certo raccoglimento e stabilire una vera comunione di pensieri e di affetti col Signore. È vero che si può fare anche in un istante e quante volte si vuole, ma in ogni caso deve essere vera Comunione, vale a dire fusione del nostro io con il Suo, dei nostri pensieri e dei nostri affetti con i Suoi. Deve essere un momento santificante e non un fatto magico”. Ci sono diverse preghiere da dire in questo momento così particolare, ad esempio: “Gesù mio, credo che Tu sei nel Santissimo Sacramento. Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore (breve pausa in cui unirsi a Gesù). Come già venuto, io Ti abbraccio e tutto mi unisco a Te; non permettere che io mi abbia mai a separare da Te”. O anche: “Signore, io desidero ardentemente che Tu venga nell’anima mia, per santificarla e farla tutta Tua per amore, tanto che non si separi più da Te, ma viva sempre nella Tua grazia. O Maria, preparami a ricevere degnamente Gesù. Mio Dio vieni nel mio cuore a purificarlo. Mio Dio entra nel mio corpo a custodirlo, e fa che io non mi separi mai piú dal Tuo amore. Brucia, consuma tutto ciò che vedi dentro di me indegno della Tua presenza e di qualche ostacolo alla Tua grazia ed al Tuo amore”. Insomma, se noi non possiamo andare da Lui, Lui non cesserà mai di venire a noi. Gesù non sta mai fermo anche se le Chiese sono chiuse.