Stare in casa per il Coronavirus non è un problema per chi ha vissuto guerre e di recente anche la battaglia con la leucemia: anche Sinisa Mihajlovic si associa agli inviti a rimanere in casa per fermare il contagio del Coronavirus e lo fa con una intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale ricorda i tanti avvenimenti di una vita nella quale Mihajlovic spesso si è ritrovato ad affrontare situazioni molto difficili e pericolose. “Ho passato tre mesi chiuso in ospedale, per me le precauzioni per il Coronavirus sono una passeggiata. Ho fatto due guerre, vissuto le bombe: sarà mai un problema stare a casa?”, queste le parole del tecnico del Bologna che invita dunque tutti a rispettare le regole e rimanere in casa. La leucemia ha stravolto la vita di Mihajlovic meno di un anno fa, tuttavia ora il serbo guarda alla vita con altri occhi: “Non sto sminuendo i pericoli del Coronavirus, né l’ansia di chi non è abituato a stare a casa. Per dire: mia moglie si muove di più in casa che certi calciatori in campo! Ma dopo mesi in ospedale senza neppure aprire una finestra, stare a casa con la famiglia per me è un privilegio”.



CORONAVIRUS, L’APPELLO DI MIHAJLOVIC

Sinisa Mihajlovic racconta la sua vita casalinga ai tempi del Coronavirus: “Libri, internet, telefono, film, serie tv… c’è di peggio no? Dobbiamo aiutare i medici stando a casa, proteggendo le fasce più deboli. Si dice che muoiono solo gli anziani con patologie pregresse, come fosse una consolazione. Ma gli anziani non sono numeri, sono risorse, sono la nostra storia”, è l’accorato appello dell’allenatore del Bologna. Arriva poi una critica per la lentezza con la quale si è arrivati a prendere provvedimenti drastici, sia nel calcio sia a livello generale: “Giusto stoppare gli allenamenti, il campionato andava anche fermato prima. L’Italia è la mia seconda casa ma qui le decisioni vengono sempre prese a metà, c’è poco coraggio e sempre una scappatoia. Gli italiani sono geniali ma o gli imponi una cosa in modo netto o ti sfuggono ovunque. Mi aspetto che il campionato finisca e che vengano rinviati gli Europei. Faremo meno vacanze? Chi se ne frega”. La conclusione di Mihajlovic è comunque un inno di speranza e un invito per quando si potrà tornare alla normalità: “Batteremo il Coronavirus e quando torneremo alla normalità sarà bellissimo. Consiglio di vivere il finale di stagione con passione, senza polemiche o scuse: ci serva da insegnamento”.

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