Dopo la decisione “anti-Coronavirus” sulle scuole e università chiuse fino al 15 marzo prossimo in tutta Italia – divenuta ufficiale nel Decreto del 4 marzo 2020 – inevitabile è stata la domanda e forte polemica di tante famiglie italiane su come provvedere al mantenimento sia “fisico” che economico dei figli in un momento in cui contemporaneamente il lavoro non è ovviamente sospeso (altrimenti, collasserebbe l’intero sistema Italia giù a forte rischio per il caos dell’epidemia). Tanto il Governo quanto le singole Regioni più colpite, in primis la Lombardia, hanno già al vaglio diverse misure indirizzate alle famiglie per sostenerle in questo difficile momento di chiusura delle scuole che potrebbe anche estendersi fino a fine mese, se non di più. Al netto delle polemiche solevate dal Comitato Scientifico in “appoggio” al Consiglio dei Ministri («Mancano le evidenze scientifiche sull’efficacia della chiusura delle scuole ai fini di un contenimento dei contagi da coronavirus» hanno fatto sapere all’Ansa ieri sera dopo la decisione del Premier Conte), il problema ora è come sostenere le famiglie che di colpo si ritrovano figli magari anche piccoli a casa anche durante il mattino. La Ministra per la Famiglia Elena Bonetti ha annunciato giusto questa mattina le primissime decisioni del Governo in merito: «Sto pensando a possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter, con i voucher. Anche i nonni, che sono così preziosi vanno tutelati, quindi dare anche la possibilità di evitare troppo contagio tra i bambini e i nonni, con congedi straordinari per i genitori», ha spiegato l’esponente di Italia Viva in una intervista a “Circo Massimo” su Radio Capital.
CORONAVIRUS, LE MISURE PER LE FAMIGLIE IN LOMBARDIA
Secondo la Bonetti, inoltre, non è pensabile che le persone stiano a casa mettendosi in ferie «o utilizzando permessi non retribuiti. Accanto alle misure per il rilancio economico, bisogna dare alle famiglie la possibilità di vivere questo momento con normalità». Sul fronte misure post-scuole chiuse, nello specifico oltre a voucher baby sitter e congedo genitori, vi sono altri studi in corso che arrivano dalla Regione Lombardia: Fontana e Gallera spingono sul Governo perché consenta immediatamente ad uno dei due genitori «di stare a casa ad accudire i figli minorenni ora che le scuole dovranno restare chiuse fino al 15 marzo per contenere e prevenire il diffondersi del Coronavirus», spiegano il Governatore e il vicepresidente Fabrizio Sala. Per legge il congedo parentale ordinario prevede di riconoscere al lavoratore solo il 30% della retribuzione giornaliera, ma la Lombardia propone in questa situazione straordinaria di concepire un “ristoro” dallo Stato per le giornate lavorative perse in modo da percepire la medesima somma pur non lavorando un ufficio e dovendo chiedere il congedo parentale. Fino a questa mattina l’intento del Governo sembra andare verso il semaforo verde per tale norma: «La norma è in fase di definizione. Ne ho già parlato con il ministro Roberto Gualtieri e gli altri ministri competenti: faremo tutto quello che è necessario per venire incontro ai bisogni delle famiglie e ridurre i disagi», ha spiegato Laura Castelli, viceministro dell’Economia.