Tra le vittime del Coronavirus forse c’è anche un operatore 46enne del 118 di Bergamo. È morto ieri mattina nella sua casa di Montello, dove viveva con la moglie e il figlio di 8 anni, e il sospetto è che fosse stato contagiato. Si chiamava Diego Bianco ed era in servizio alla Soreu, la centrale operativa dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Il condizionale è d’obbligo perché si attende l’esito del tampone. Tra i sanitari che lavorano con lui ci sarebbero pochi dubbi. Ne parla l’agenzia di stampa Dire, secondo cui nella centrale nei giorni scorsi ci sono stati altri operatori che hanno accusato sintomi e sono stati lasciati a casa in isolamento. Per questo l’attività della centrale operativa era stata ridotta. «Mi sento come se mi avesse tirato sotto un camion», aveva detto ad un collega, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. Nonostante ciò, era ottimista. I problemi sono cominciati sabato 7 marzo, quando ha avuto all’improvviso la febbre a 39. In quei giorni altri otto operatori, sei infermieri e quattro medici, sono stati male e sono stati rimandati a casa.
OPERATORE 118 BERGAMO MORTO PER CORONAVIRUS?
Il tampone a Diego Bianco è stato effettuato giovedì, quindi si attende l’esito. Nelle ore precedenti gli operatori attivi sono stati trasferiti a Milano mentre la centrale di Bergamo veniva sottoposta a sanificazione. L’operatore del 118 alternava momenti di ottimismo ad attimi di disperazione quando i colleghi lo chiamavano. Ne parla il Corriere della Sera, spiegando che raccontava loro di tosse e febbre alta, dicendosi sicuro di guarire, ma poi confessava di temere di lasciare soli moglie e figlio. La morte è arrivata prima che arrivasse il risultato del tampone. La situazione a Bergamo comunque è una delle più drammatiche in Lombardia. C’è un’emergenza nell’emergenza a causa dell’alto numero di morti. Lo ha spiegato ieri l’assessore ai Servizi cimiteriali del capoluogo orobico, Giacomo Angeloni, ai microfoni di Rai News: «Al cimitero di Bergamo da stamattina c’è una sepoltura ogni mezz’ora».