Se dunque in sport come Formula 1 e calcio permane forte la volontà di tornare protagonisti, una volta superata l’emergenza coronavirus, anche a costo di fissare calendario di recupero affollato, di ben altro avviso rimane la Motogp, che pure è stata pesantemente toccata dall’esplodere della crisi sanitaria. Già nei giorni scorsi infatti è stato lo stesso Carmelo Ezpeleta, presidente della Dorna, a ventilare anche l’ipotesi della cancellazione della stagione: e pure la maggior parte dei team si è detta disposta anche a fissare una stagione 2020 per la Motogp con una decina di gare, senza sovraffollare il programma e dare nel contempo soddisfazione agli appassionati, rimasti a stecchetto. Ecco dunque che tornando proprio sull’argomento di ritorno in pista e calendario, proprio in questi giorni è stato sempre Ezpeleta a mettere ulteriori paletti, affermando ai microfoni della tv spagnolo Teledeporte: “Le doppie gare per noi non funzionerebbero. Gli organizzatori sono già abbastanza stressati, e non pagheranno di più per disputare due gare. E così anche le televisioni”.
CORONAVIRUS MOTOGP, LA DORNA PREDICA PRUDENZA SULLA RIPARTENZA
Dunque per il numero 1 della Motogp, l’idea, già prospettata per la Formula 1 da parte di alcuni nomi importanti di disputare più gare nel medesimo tracciato (per ridurre e semplificare gli spostamenti dei tema) non sarebbe una strada percorribile. La Dorna infatti sta lavorando a un piano di ritorno in pista che, oltre a garantire la condizioni di sicurezza, pure non porterà a un sovraccarico nel calendario. In tal senso risultano illuminanti le parole anche di Manuel Arroyo, direttore generale della Dorna che pure ha aggiunto in questo giorni a Catalunya Radio: “Non lo contempliamo, è una di quelle notizie che stanno uscendo, è una speculazione, non faremo due gare nello stesso weekend. Inoltre, l’attuale struttura del campionato, delle squadre e delle moto stesse, è stata progettata per fare un tipo di gara, con una gara di 45 minuti la domenica. Cambiarlo non è facile a livello tecnico. Ovviamente non sarebbe impossibile, ma non ci darebbe nulla”. In chiusura dunque anche lo stesso Arroyo ha chiesto pazienza e prudenza: solo quando sarà possibile immaginare una data di rientro in pista allora si potrà anche comporre il calendario: “Quando sapremo il giorno in cui potremo partire, sapremo se ci saranno dieci, 16 o otto gare. Ora sarebbe molto rischioso fare previsioni“.