In casa della Motogp si continua a lavorare per ripianificare la stagione 2020 del motomondiale, interrotta ancor prima di cominciare, per l’esplodere dell’emergenza sanitaria globale per il coronavirus. Benché infatti lo stesso Carmelo Ezpeleta, CEO della Dorna, nei giorni scorsi non abbia escluso tra i possibili scenari futuri, la cancellazione della stagione, pure non si trascurano i tanti piani che risultano ancora attuabili per la ripresa del campionato. A rivelarcelo è lo stesso numero 1 della Dorna, che intervistato da AS, ha raccontato le prime ipotesi di lavoro per la stagione e le misure che verranno attuate per l’eventuale ritorno in pista. La speranza infatti è quella di poter decidere del campionato 2020 tra fine aprile-inizio maggio e in caso di risposta affermativa, fissare un ritorno in pista per le gare di fine giugno: sempre chiaramente che ve ne siano le condizioni e che vi sia la disponibilità di circuiti e team. “Lo scenario più ottimistico sarebbe iniziare in Germania a porte chiuse ma lo ritengo difficile: non dobbiamo fare altro che aspettare” le parole del manager spagnolo.



CORONAVIRUS MOTOGP, EZPELETA: PRONTO UN PROTOCOLLO PER LA RIPRESA

Ecco che allora, di fronte alla prospettiva di un ritorno in pista per l’estate per la stagione 2020, ecco che in seno alla Motogp si sta  lavorando a un protocollo, con le misure da seguire perchè la ripresa della stagione avvenga in sicurezza. E’ infatti intenzione della dirigenza del Motomondiale per il momento di tornare in pista, ma in GP a porte chiuse e con il minimo indispensabile del personale presente in paddock.  Ezpeleta in questo senso ha chiarito: “Stiamo preparando un protocollo insieme alle autorità competenti con i quali controllare l’intero paddock del Gran Premio. Abbiamo già commissionato a una società la possibilità di effettuare 10.000 test di coronavirus per testare, ogni giorno, tutti coloro coinvolti nella gara”. E pure la stessa federazione sta consultando i vari team su quello che potrebbe essere il numero massimo concesso di personale ai box, in modo da circoscrivere e limitare il più possibile il numero di persone presenti e dunque, ipoteticamente “esposte”. Per il momento per il numero 1 della Dorna si parla di “40 persone per le case ufficiali e 25 per i team satelliti”, ma sono numeri che potrebbero presto variare. Staremo a vedere.

Leggi anche

I NUMERI/ Covid, gli italiani promuovono medici (42%) e famiglia (55%), bocciano tv ( 13,6%) e Ue (21%)Covid, aumento casi variante Xec in Italia: il nuovo sintomo? Perdita di appetito e...