Il Napoli fissa la data della ripresa degli allenamenti al 25 marzo e scatena una polemica: il club di Aurelio De Laurentiis sarà dunque la prima squadra di Serie A a riprendere gli allenamenti dopo lo stop imposto per l’emergenza Coronavirus, che a dire il vero dovrebbe durare almeno fino al 3 aprile, se non anche oltre. Il club partenopeo ha tuttavia annunciato, con una nota ufficiale, che la squadra si ritroverà al Centro Tecnico di Castel Volturno il 25 marzo, per una seduta mattutina. Il Napoli dunque accelera con una decisione che però è francamente discutibile in questo frangente, visto il parere nettamente contrario dei medici sportivi su una ripresa delle attività in questo momento. Come è noto, si sta limitando al massimo anche la possibilità di fare sport a livello individuale e il Napoli fissa invece la ripresa degli allenamenti: vero che per calciatori professionisti si tratta di lavoro, ma ne vale la pena?



CORONAVIRUS, NAPOLI: FA DISCUTERE LA RIPRESA DEGLI ALLENAMENTI

Di certo si aprirà ancora una volta un fronte polemico fra il Napoli e i calciatori, dal momento che l’AIC (Associazione Italiana Calciatori), seguendo il parere scientifico dei medici, si è schierata con forza contro l’ipotesi di riprendere a breve gli allenamenti, considerando pure che nella migliore delle ipotesi mancano almeno 40 giorni ancora alla ripresa del campionato, che avverrà certamente non prima di maggio. La notizia della ripresa degli allenamenti del Napoli fissata al 25 marzo arriva dunque come un fulmine a ciel sereno, proprio quando l’assemblea della Lega Serie A, su spinta dell’Associazione Italiana Calciatori e indicazione dei medici sportivi, aveva sancito l’opportunità di tenere fermi i giocatori almeno fino al 4 aprile. Il presidente dell’AIC, Damiano Tommasi, era stato molto chiaro, dicendo che allenarsi adesso “non ha senso ed è anche pericoloso“, sottolineando come non tutti i calciatori abbiano fatto il tampone per il Coronavirus.

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