La NBA è ferma per il Coronavirus, come tutti i campionati: mai come negli Stati Uniti vige il motto “The show must go on”, reso celebre e immortale dall’omonima canzone dei Queen. Senza volerci addentrare nell’argomento, possiamo dire che la lega di pallacanestro americana soffre particolarmente l’assenza di partite: in un mondo abituato allo spettacolo, le arene deserte fanno soffrire. Provvedimento chiaramente necessario, ma basterebbe ricordare il modo in cui parecchi giocatori impiegano il tempo nel corso della pausa forzata – ovvero guardando i propri highlights su YouTube – per dirci che la NBA ha tanta voglia di continuare. Lo ha esplicitato anche Ramona Shelbourne, giornalista di ESPN, che nel corso della trasmissione Outside The Lines ha rivelato quella che è la sensazione generale che si respira oltre oceano riguardo la possibilità di riprendere a giocare.



Ramona Shelbourne ha infatti affermato che “giocatori e proprietari sono pronti a tutto pur di salvare la stagione, la data in cui si dovrebbe riprendere a giocare non conta”. La giornalista ha parlato di luglio, agosto o settembre: la linea comune sembra essere quella di voler ripartire e terminare la stagione in corso. Si è particolarmente discusso della modalità: una soluzione potrebbe essere quella di anticipare i playoff prendendo le classifiche del momento, un’altra quella di accorciare la regular season e magari anche le serie della post season, portandole ad un massimo di cinque partite invece che sette. Tante cose potrebbero essere al vaglio, spetterà poi al commissioner Adam Silver decidere, in accordo con le proprietà, come chiudere la stagione NBA. Una cosa è certa: il 2019-2020 si dovrebbe concludere, qualora ce ne fossero i margini.



CORONAVIRUS NBA: LA SITUAZIONE

Naturalmente nella NBA le varie franchigie affrontano situazioni diverse. Vale per tutti gli sport, ma in particolar modo in un mondo nel quale il tetto ingaggi e la luxury tax impongono di creare squadre che abbiano una “durata” anche breve. Prendente le due di Los Angeles: Lakers e Clippers hanno scommesso tutto o quasi su questa stagione, il che significa che chiudere l’annata adesso e senza arrivare all’assegnazione del titolo porterebbe a distruggere il progetto, in particolare in casa gialloviola visto che LeBron James ha 35 anni e il roster è composto da tanti veterani. Anche per questo forse si spinge per chiudere in maniera regolare, ma chiaramente bisognerà trovare un accordo che vada bene per tutti; intanto i vari giocatori si tengono allenati come possono, sperando che finalmente si possa tornare in campo.

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