Il nuovo Coronavirus non è stato “creato dall’uomo o geneticamente modificato”: lo conferma lo studio effettuato dall’intelligence statunitense, incaricata dal governo Usa di scoprire eventuali precise responsabilità della Cina nella nascita della pandemia di Covid-19.

Ciò però non assolve del tutto il colosso asiatico da eventuali responsabilità: i servizi segreti Usa stanno infatti ancora esaminando la possibilità che le origini della pandemia di Coronavirus che sta paralizzando da settimane il mondo intero – con gli Stati Uniti che sono ormai nettamente al primo posto per numero di morti – siano legate al contatto con animali infetti o a un incidente in un laboratorio cinese a Wuhan, epicentro iniziale della pandemia di Coronavirus. Lo ha comunicato in una nota l’ufficio del direttore dell’Intelligence nazionale Usa.



Arriva dunque un’altra conferma dell’origine naturale (o come minimo non dolosa) del Covid-19: speriamo che la notizia che Coronavirus non è stato creato serva a zittire i complottisti e a rasserenare i rapporti tra gli Usa e la Cina, ma soprattutto che possa aiutare gli scienziati a comprendere sempre meglio la natura della malattia per giungere al più presto ad una cura che sia efficace.



CORONAVIRUS NON CREATO, MA RESTANO DUBBI SU CINA

La dichiarazione sul Coronavirus non creato o geneticamente modificato dall’uomo è arrivata dopo che il presidente Donald Trump e i suoi più stretti collaboratori come il segretario di Stato Mike Pompeo avevano avanzato la teoria, non ancora dimostrata ma d’altronde nemmeno smentita, secondo cui un laboratorio di malattie infettive a Wuhan, epicentro dell’epidemia cinese, sia stato la fonte della pandemia globale che ha ucciso oltre 220.000 persone in tutto il mondo.

Questa possibilità come detto resta ancora in piedi, anche se soltanto per quanto riguarda un incidente, dunque una modalità accidentale e non voluta da nessuno. Restano inoltre molti dubbi sul comportamento della Cina, che inizialmente ha tenuto il segreto causando danni per prima a sé stessa – esemplare in tal senso è la figura di Li Wen Liang, il medico “eroe” che lanciò l’allarme a fine dicembre a Wuhan, passando per questo guai con il regime prima di poter tornare al lavoro, purtroppo contraendo il virus e morendo il 7 febbraio 2020.



Il regime comunista cinese poi ha lasciato dubbi sulla condivisione di informazioni con il resto del mondo quando il Coronavirus ha iniziato a fare strage anche fuori dai confini cinesi. Almeno l’accusa più infamante – la possibilità che Coronavirus sia stato creato volontariamente – tuttavia sembra essere definitivamente archiviata.