Dopo aver scritto sulla Nuova Bussola Quotidiana il 3 maggio scorso una testimonianza diretta di come avviene il contagio da coronavirus ad oggi, seguendo quanto finora scoperto dalla comunità scientifica mondiale, il Dottor Fabio Sansonna – medico chirurgo che lavora in un ospedale Covid a Monza – è stato sollecitato da diverse domande che gli sono pervenute, in particolare se si trattassero di sue convinzioni personali o di dati oggettivi. Ha scelto il Sussidiario.net per voler provare a rispondere punto su punto alle varie questioni ancora tutte da dirimere per la scienza in merito al contagio da Covid-19, evidenziando i dati diretti della letteratura scientifica e aggiungendo qualche “Nota Bene” per fare il migliore servizio utile a tutti in questo momento di grande confusione anche sugli stessi dati scientifici.



«Non intendo fornire argomentazioni, ma solo riportare frasi significative tratte dalla letteratura scientifica internazionale, lasciandole al giudizio di ognuno», spiega il dottor Sansonna chiarendo fin dall’inizio che «contaminazione da virus non significa infezione; e che per contatto non si intende il toccamento di superfici o oggetti, ma il contatto interpersonale e intrafamiliare, cioè il colloquio a meno di 1 metro di distanza (ad esempio durante i pasti comuni), un fattore importante del diffondersi dell’epidemia a Wuhan».



Qui di seguito verranno riportati diversi casi e studi scientifici, commentati direttamente dal dottor Sansonna.

 

1) “Definizione di contatto stretto: ogni persona a meno di metro di distanza, o con cui si c’è stato anche solo un colloquio a breve distanza fino a 4 giorni prima”; secondo il commento di Sansonna, «finora non è stato provato che il COVID-19 rimanga a lungo vitale nell’aria ambiente in forma di aerosol».

Riprendendo lo studio scientifico “Non c’è alcuna evidenza che la presenza di COVID-19 nella saliva contaminata sia equivalente a saliva infetta”. ( NB: «si sta elaborando il test del COVID-19 sulla saliva per monitorare l’evoluzione della malattia»)



“Finora non c’è alcuna evidenza istopatologica che COVID-19 possa invadere i tessuti del cavo orale”. (NB «infatti i dentisti non hanno finora segnalato nè stomatiti nè gengiviti da COVID-19 : il virus stagnante nella saliva liquida sembra non faccia danni»).

“COVID -19 nei malati sintomatici rimane nella saliva contaminata per circa 10 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi”. (NB: «se un soggetto è sintomatico deve stare isolato per settimane, quindi non può infettare nessuno con la saliva: dopo 10 giorni il virus nella sua saliva scompare e quando uscirà di casa = quando andrà a Messa la sua saliva sarà sterile e  la Comunione in bocca  non sarà un rischio per  nessuno»).

Qui i dettagli del primo studio scientifico citato.

 

2) “..dopo una settimana dall’insorgenza dei sintomi il virus nella saliva tende a scomparire..le particelle morte di virus sono eliminate efficacemente dalla saliva“. (NB «la saliva contiene Lisozima, un disinfettante antivirale naturale»).

Qui i dettagli del secondo studio scientifico

 

3) “..In Cina la trasmissione più certa è stata quella attraverso la tosse e gli starnuti” afferma il virologo Marc Van Ranst, del Comitato Scientifico Belga per il COVID-19.

“… è stata provata la presenza di virus nelle diarree, ma il virus non è vitale: sono solo brandelli di RNA, non è contagioso”. (NB: «evidentemente la saliva e i succhi gastrici acidi fanno a pezzetti il virus prima che arrivi nell’intestino», commenta Sansonna).

“…la trasmissione ..per aerosol… come avviene per per la tubercolosi, il morbillo o la varicella, non è da temere per questo tipo di malattia … a goccioline …“.

Qui i dettagli del terzo studio scientifico

 

4) “in 17 malati con COVID-19 accertato = con tampone nasofaringeo PCR-RT positivo… usando il test di Shirmer (N.B. «esame delle lacrime»)… due settimane dopo l’insorgenza dei sintomi… tutti i campioni sono risultati negativi (N.B «non c’era virus nelle lacrime di nessun paziente») ..anche quando il tampone nasofaringeo era ancora positivo…”

Quarto studio tratto da “IYJ Seah, DE Anderson, AEZ Kang et al. : Assessing Viral Shedding and Infectivity of Tears in Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) Patients. Ophtalmology , article in press”.

 

5) Il CDC di Atlanta (Centro di Prevenzione e Controllo delle Malattie) il 22 maggio 2020 ha affermato quanto segue: “La trasmissione a persone di SARS-CoV2 ( = COVID-19 ) da superfici contaminate da virus non è stata documentata. Il COVID-19 si trasmette principalmente attraverso lo stretto contatto tra persona e persona”.

Qui i dettagli del quinto studio scientifico

 

6) “Il Coronavirus si trasmette soprattutto da una persona all’altra, tipicamente attraverso goccioline di starnuti, tosse, colloquio a breve distanza ..non così facilmente dalle superfici contaminate. Se sei stufo di pulire le borse della spesa o di disinfettare i pacchi postali…le nuove indicazioni del CDC ti portano sollievo. […] il virus …COVID-19…si trasmette molto di più dei virus dell’influenza, ma molto meno di quello del morbillo che è altamente contagioso”.

 

7) “Il CDC afferma che il COVID-19 si trasmette da persona a persona, e non tanto toccando delle superfici.”

Qui i dettagli del settimo studio

 

8) Joseph Vinetz ,professore di Yale, afferma che “il coronavirus…sulle superfici..ha una rilevanza = zero nella progressione dell’epidemia. […] le nuove linee guida del CDC cercano di ridurre paura e paranoia sui metodi di trasmissione. Per essere infettati da un COVID-19 toccando una superficie occorre che il rivestimento esterno del virus rimanga intatto, cosa difficile se ci si lava le mani e si mantengono pulite le superfici”

“La trasmissione attraverso le superfici è la meno probabile… Voglio che la gente sia meno paurosa e paranoica sulla questione delle superfici”.

Qui i dettagli dell’ottavo studio

 

9) “il coronavirus si trasmette facilmente da persona a persona, ma non così facilmente in altri modi, come sulle superfici”. Scrive Woorwards: “il coronavirus non può infettarti attraverso le tue mani, perciò se tu non ti tocchi naso, bocca e occhi …eviti l’infezione”.
(N.B, «nessun rischio nemmeno per la Comunione in mano. I guanti sono totalmente inutili basta una disinfezione delle mani», commenta Sansonna),

Qui i dettagli del nono studio 

 

In conclusione, il professor Sansonna spiega al Sussidiario.net «Ho l’impressione che finora siano stati applicati i criteri preventivi generici, sicuramente utili per altri virus come morbillo e varicella, per i quali è ammessa la trasmissione per toccamento di superfici contaminate; ma COVID-19 è un virus diverso, punta dritto ai polmoni sui recettori ACE 2 come un missile, viaggiando su goccioline di saliva nebulizzata e questa è la sua principale via d’infezione. E’ perfino dubbio che COVID-19 in forma di aerosol sia infettivo, ovvero non è provato che uno si ammali perchè transita in uno spazio dove è transitato minuti prima un soggetto infettato.

COVID-19 è infettivo essenzialmente se è aeroportato da goccioline di saliva nebulizzata, di conseguenza i primi metodi validi per evitare l’infezione da COVID-19 sono le mascherine, le distanze da chi si soffia il naso, starnutisce o tossisce e l’areazione degli ambienti : infatti gli impiegati sono più esposti dei negozianti. Tutto ciò non significa poter sospendere di punto in bianco tutte le altre norme igieniche finora suggerite: lavaggio delle mani e pulizia delle superfici, ma solo riportare tutto alle sue giuste proporzioni, superando paure esagerate e paranoie».