Le regioni del Nord, guidate dalla Lombardia, continuano a chiedere nuove restrizioni al governo, valutando anche una chiusura totale per arginare la diffusione del Coronavirus. A tal proposito Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, oggi in conferenza stampa ha dichiarato: «Le misure adottate limitano al massimo gli spostamenti, ma ci sono esigenze che vanno assicurate. Sono state previste limitazioni alle attività lavorative non essenziali, ma ci sono una serie di filiere – come quella alimentare e dei servizi pubblici essenziali – che devono essere garantiti. Credo che si siano adottare le misure massime che si potevano adottare. Manca solo la chiusura totale del Paese, ma come potremmo sostenerci se nei supermercati non arrivassero i generi alimentari?». A tal proposito il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, ha aggiunto: «Dal punto tecnico-scientifico il punto chiave è il distanziamento, anche nei luoghi di lavoro. Mi sento di ribadire questo elemento. Siamo in una fase in cui la curva cresce, vedremo nei prossimi giorni l’impatto delle misure dell’11 marzo». Non è mancata una riflessione sui supermercati: «Vedo file di persone davanti ai supermercati. Sono molto lunghe, ma distanziate. Questo lo apprezzo. Certamente è un disagio fare questa coda, ma garantire il distanziamento è quello che dobbiamo fare». Borrelli invece ha spiegato: «Se l’orario di apertura dei negozi è più ampio si riduce la concentrazione. Misure uniformi rendono più agevole la vita a tutti». (agg. di Silvana Palazzo)



SINERGIA LOMBARDIA-VENETO: “SERVONO MISURE PIÙ DURE

Il Veneto ha annunciato nuove misure restrittive, la Lombardia continua a invocare un intervento importante del Governo per contrastare l’emergenza coronavirus. Fabrizio Sala, vice presidente e assessore per la Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione, ai microfoni di Tagadà ha fatto il punto della situazione: «Fontana ha parlato con Conte, spiegandogli la situazione e chiedendo una serie di provvedimenti o perlomeno li ha suggeriti. Oggi abbiamo parlato con tutti i sindaci dei capoluoghi, ora stiamo valutando quali misure prendere, contando sul fatto che poi i sindaci con le Forze dell’ordine le facciano rispettare. I provvedimenti riguardano una parte della mobilità interna, ma quelli sulle attività produttive non li può prendere il Presidente della Regione. La forma è quella del Dpcm». Sala ha poi aggiunto: «In questo momento l’attività industriale è ridotta del 25 per cento. Molte aziende stanno prevedendo il fermo da lunedì perché è stata attivata la cassa integrazione. Quindi noi immaginiamo che si passi al 50 per cento delle chiusure. Blocco trasporti? Si eliminano le corse nelle fasce non necessarie, ma la mattina va contingentato il numero su ogni convoglio». Infine, ha concluso: «Nell’ordinanza di Fontana è scritto bene che va mantenuta la distanza. Dovrebbero esserci le file anche per il trasporto pubblico al mattino. Il numero delle corse deve essere adeguato negli orari di punta e va limitato negli orari non di punta. Più militari? La maggior parte dei lombardi ha capito e segue le regole, gli altri no. Servono per il controllo. Milano? Siamo preoccupati, perché la città ha tanti abitanti e sarebbe un problema, ma sono speranzoso per l’ospedale in Fiera». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



NORD VS GOVERNO, CAOS CORONAVIRUS: LE PAROLE DI FONTANA

Attilio Fontana sta lavorando ad un documento con tutti i sindaci lombardi da inoltrare al governo. La Regione Lombardia presenterà le sue richieste, ma è pronta a fare da sé nel caso in cui la risposta fosse negativa: tensione Nord vs Governo per l’emergenza Coronavirus. «Limitazione attività fisica, di tutte le attività negli uffici e negli studi professionali. Chiusura dei cantieri e limitazioni delle attività commerciali. Valutazioni di filiere delle attività produttive che non possono essere coinvolte con quelle essenziali». Queste alcune delle richieste, ma il problema per il Presidente della Regione Lombardia è che le regole non possono essere far rispettare se non c’è potere coercitivo. «Se non si ha a disposizione l’Esercito o la Polizia che fa eseguire il provvedimento, rischia di essere inutile. Prima ci servono queste forze. L’idea è stata accolta, per ora ci sono 114 soldati perché sono quelli già presenti, ma sono convinto che ne arriveranno altri. Allora si potrà chiedere che vengano applicate queste ordinanze». Fontana ha spiegato che «il discorso legato all’attività produttiva è di competenza del governo. Ho chiesto di valutari le filiere che possono essere chiuse senza conseguenze irreversibili». Ma, appunto, è pronto a far da sé: «Se le richieste dovessero essere disattese, a nostra volta emaneremo dei provvedimenti congiunti per le attività che riteniamo incompatibili». (agg. di Silvana Palazzo)



NORD VS GOVERNO, LOMBARDIA IN PRESSING SUL GOVERNO

«Misure restrittive? Abbiamo visto dalle valutazioni delle celle telefoniche che il 40 per cento continua a muoversi, in gran parte per lavoro e in parte perché non ha colto la gravità del momento. Gli spostamenti per lavoro sono troppi. Abbiamo bisogno di ridurre o chiudere il trasporto pubblico locale»: ancora questa mattina Uno Mattina l’assessore alla Sanità della Lombardia, Giulio Gallera, lancia nuove avvisaglie al Governo di Roma per richiedere misure più rigide in modo da contrastare il contagio del coronavirus. Dopo gli ultimi aggiornamenti dei bollettini di ieri, il picco continua a “tardare” e la crescita dei Covid-19 soprattutto nelle Regioni del Nord si fa pressante: ieri sera in una telefonata a palazzo Chigi, il Governatore Fontana ha richiesto l’uso dell’esercito in strada, la chiusura dei cantieri e di tutte le attività non strettamente necessarie alla sopravvivenza dei cittadini, già posti in stato di quarantena da 2 settimane. Gallera su questo però precisa: «Lascerei aperti gli alimentari sempre. Se creiamo panico nella gente si affolla. Già oggi ci sono code molto lunghe. Che senso ha chiudere alle 18 un supermercato? C’è un’interlocuzione col governo per ridurre le attività produttive non legate a cose essenziali. Inoltre, chiediamo stretta maggiore su servizi e attività commerciali. Siamo vicini al punto di rottura, per ora riusciamo a dare risposte. Siamo passati a 724 posti letto in terapia intensiva a 1250. I pazienti li stiamo già spostando, c’è una solidarietà nazionale che funziona, e arrivano anche medici. Ma deve scendere quella curva».

NORD VS GOVERNO, LE NORMATIVE DI FRIULI E PIEMONTE

Nel frattempo il Governo sta preparando un ulteriore decreto con possibile nuove restrizioni (in uscita nel weekend, qui tutte le informazioni) proprio a fronte delle tante richieste arrivate dal Nord, e non solo. Fioccano intanto le prese di posizioni “autonome” delle varie Regioni in attesa che l’esecutivo tracci un nuovo Dpcm con possibili proroghe di quarantena e inasprimento delle sanzioni/misure: da questa mattina la Prefettura di Milano ha disposto l’impiego di 114 soldati dell’Esercito, come del resto anticipato ieri sera dallo stesso Fontana. Sempre da questa mattina in Friuli Venezia Giulia è divenuto vietato fare attività motorie e passeggiate nei luoghi frequentati da altre persone: il Governatore leghista Fedriga con un’ordinanza ha reso regionale una pratica che già diversi sindaci avevano adottato. «Stop alle passeggiate con troppa gente accanto e alle famiglie in fila al supermercato. Non manca un’altra stretta sul commercio: domenica saracinesche abbassate per tutti tranne che per farmacie, parafarmacie ed edicole», riporta il Piccolo di Trieste in merito alle nuove regole imposte dalla Regione. E il Piemonte a breve potrebbe prendere la medesima via: Cirio ha dato il via alla chiusura dei parchi, con ulteriore stop a bici e jogging ed è pronto a mettere altri paletti se il Governo non inasprirà il Dpcm 11 marzo nei prossimi giorni. Luca Zaia in Veneto punta sulla chiusura domenicale dei negozi, «io sarei per chiudere dal sabato pomeriggio». L’attesa ora è tutta per una decisione nazionale del Governo, evitando che ulteriori “diverse” misure vengano messe in atto da ormai tutte le principali Regioni d’Italia.