Novak Djokovic contro il vaccino al Coronavirus. Tema prematuro visto che al momento un vaccino contro il Covid-19 non esiste (e potrebbe non esserci fino al prossimo anno), ma nel frattempo il numero 1 della classifica mondiale di tennis (vincitore per l’ottava volta degli Australian Open, ultimo Slam prima che la stagione chiudesse i battenti portando a cancellazioni illustri) ha già detto la sua. In contrapposizione a quanto dichiarato da Amélie Mauresmo, la ex campionessa che in maniera inequivocabile ha detto “niente vaccino, niente tennis” individuando in questo rimedio l’unico modo per poter tornare in campo. La pensa in maniera diversa Djokovic, o meglio: il serbo ha dichiarato, come si legge su La Stampa, che se fosse per lui non si farebbe vaccinare. “Sono contrario e non vorrei essere costretto a farlo per essere in grado di viaggiare”.



CORONAVIRUS, NOVAK DJOKOVIC CONTRO IL VACCINO

In merito a questo, Djokovic ha anche detto che qualora il vaccino per il Coronavirus dovesse divenire obbligatorio sarebbe costretto a prendere una decisione, ma che al momento non è il caso di pensarci: il primo tennista Atp ha infatti affermato che “se la stagione riprenderà a luglio, agosto o settembre il vaccino sarebbe necessario subito, all’uscita dalla quarantena”. Però, ha anche aggiunto che ritiene improbabile tornare a giocare a tennis così presto (in questo allineandosi a quanto detto da Fabio Fognini, secondo il quale la stagione è già finita) e soprattutto ha fatto notare che del vaccino al momento si parla solo in modo ipotetico, visto che ancora non c’è. Dunque, per ora sono discorsi sul… nulla, o quasi: diciamo che anche il mondo della racchetta ha iniziato a interrogarsi su quanto potrebbe succedere nelle prossime settimane del Coronavirus.



Sul parere di Novak Djokovic al vaccino da Coronavirus influisce la cura maniacale nella sua preparazione psico-fisica: non è un segreto che il serbo abbia dato una svolta alla sua carriera, da questo punto di vista, seguendo dettami che possono sembrare anche ferrei. Per esempio l’utilizzo pressochè esclusivo di sostanze naturali e una dieta che è praticamente vegana al 100%, fino ad arrivare all’aspetto mentale con le sessioni di meditazioni svolte insieme al mental coach Pepe Imaz. Per questo motivo il tennista serbo non vorrebbe essere costretto a curarsi con un farmaco, con qualcosa di chimico; vero è anche che non ha escluso la possibilità sapendo che potrebbe essere l’unico modo per tornare a viaggiare per il mondo e giocare. A oggi ha ragione lui: il vaccino per il Coronavirus non esiste, dunque inutile fasciarsi la testa prima del tempo.

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