L’emergenza Coronavirus come noto ha toccato anche l’Inghilterra: la Premier League è sospesa, il provvedimento è arrivato dopo l’aggravarsi della situazione nel Paese e, nello specifico, dopo che si sono verificati i primi casi che hanno colpito tesserati delle squadre interessate. Per Angelo Ogbonna il provvedimento è arrivato anche troppo tardi: “E’ inaccettabile che si sia giocata la nostra partita contro l’Arsenal” ha detto. Infatti il suo West Ham era all’Emirates sabato 7 marzo: in quel momento il mondo del calcio stava già decidendo di fermarsi, in Italia si è deciso di concludere la 26^ giornata (quella di Juventus Inter per intenderci) e poi chiudere tutto come da decreto, negli altri Paesi la decisione è arrivata qualche ora o giorno più tardi ma, secondo il parere del difensore del West Ham, si sarebbe dovuto decidere prima. “Sembrava quasi che servisse un morto per fermarci” ha detto: dichiarazioni forti, anche perché Ogbonna ha esteso il problema dell’Inghilterra a qualunque ambito – dunque non riguarda solo lo sport secondo lui – affermando che “è una questione radicata nella mentalità del Paese, era come se la cosa si volesse ignorare”.
CORONAVIRUS, DURO SFOGO DI OGBONNA
Angelo Ogbonna evidentemente non esprime una reazione rabbiosa fine a se stessa: anche in Italia abbiamo avuto le stesse discussioni in merito alla necessità di fermare quanto prima il mondo dello sport, ricorderete che l’AIC era già intervenuta per chiedere al ministro Spadafora di annullare le partite di Serie A ma nel frattempo la Serie B e il girone C della Serie C sono andati avanti come se nulla fosse. Ogbonna, che dal 2015 gioca nel West Ham di cui è diventato una sorta di bandiera, e che dunque ben conosce la situazione inglese, parla a poche ore dall’incredibile uscita di Boris Johnson che ha testualmente detto “abituatevi a perdere i vostri cari”, di fatto lanciando la teoria secondo cui l’unico modo di sconfiggere il Coronavirus sarebbe quello di permettere alle persone di sviluppare gli anticorpi, abbandonando però la gente al suo destino. Se non altro però il messaggio di Ogbonna, che nella nostra Serie A ha giocato con Torino e Juventus, ci fa capire che ormai il concetto di chiudersi in casa, limitare al massimo gli spostamenti e le uscite e seguire alla lettera le ordinanze sta diventando quello di dominio pubblico, e forse in questo modo la nostra emergenza globale sarà destinata a non perdurare. Almeno questa è la speranza…