Adesso la Svezia ci ripensa. Il Paese europeo che fino ad oggi aveva attuato il regime di misure più blande per affrontare il coronavirus, inseguendo l’obiettivo di un’immunità di gregge considerato utopico – se non sconsiderato – dalla maggior parte degli scienziati ha avvertito venerdì che avrebbe chiuso i ristoranti e i bar di Stoccolma che non rispettavano le linee guida volte a prevenire la diffusione del contagio. Con i residenti della capitale che iniziavano ad ignorare le regole di distanziamento sociale, il governo ha capito che era il momento di intervenire. D’altronde Stoccolma è la città più colpita in Svezia, con oltre la metà dei 2.021 morti di COVID-19. Come riportato dalla Reuters, il ministro degli Interni Mikael Damberg ha detto che ci sono segnali preoccupanti che, con l’aumento delle temperature, la gente nella capitale stia cominciando ad ignorare le regole del distanziamento sociale.



CORONAVIRUS, ORA LA SVEZIA CI RIPENSA

Damberg, intervenuto in conferenza stampa, ha spiegato: “Quando il sole comincia a splendere, cominciamo a vedere alcune notizie preoccupanti di ristoranti all’aperto pieni di clienti, di posti pieni di gente, e dobbiamo prendere la cosa sul serio. Non voglio vedere ristoranti all’aperto a Stoccolma o in qualsiasi altro posto. Altrimenti gli esercizi commerciali saranno chiusi”. Il ministro svedese ha precisato che questo vale per i bar e i ristoranti di tutto il paese, non solo per Stoccolma. Le autorità svedesi hanno optato contro il tipo di blocco totale visto in gran parte dell’Europa, affidandosi al senso di responsabilità sociale degli svedesi con una strategia basata su misure per lo più volontarie per fermare la diffusione del nuovo coronavirus. Le scuole primarie e secondarie sono aperte, e mentre il governo ha vietato assembramenti ai banconi dei bar e raduni di più di 50 persone, cibo e bevande sono ancora serviti ai tavoli all’interno e all’esterno. Il capo delle finanze di Stoccolma, Anna Konig Jerlmyr, ha detto che le autorità della capitale aumenteranno i controlli per assicurarsi che i bar e i ristoranti seguano le regole 24 ore su 24. “Questa è la più grande sfida che Stoccolma ha affrontato in tempi moderni”, ha detto. “Queste restrizioni non sono un consiglio generale. Sono regole importanti che riguardano la vita e la salute e devono essere seguite da tutti, sempre”.

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