Sin dalle prime settimane di emergenza epidemiologica in Italia, si è assistito alla continua discussione sull’esigenza di eseguire tamponi su tutta la popolazione, al fine di identificare con certezza malati e asintomatici e, soprattutto, per ricreare la rete di contagi da Coronavirus. È di queste ore la notizia, ripresa dal quotidiano “La Repubblica”, dell’appello effettuato da 150 scienziati italiani, guidati dall’immunologo Andrea Crisanti (Università di Padova), dal presidente della Fondazione “David Hume”, Luca Ricolfi, e dal giurista Giuseppe Valditara (Università di Torino). Le loro parole e i loro sforzi verbali sono finalizzati all’esortazione nei confronti delle autorità governative e non del Paese, affinché la prudenza venga costantemente anteposta alle necessità derivate dalla crisi economica“Se vogliamo che la imminente riapertura non sia effimera, se vogliamo evitare la chiusura di centinaia di migliaia di aziende, se vogliamo che milioni di lavoratori non perdano il posto di lavoro, occorre cambiare rotta. Bisogna iniziare subito a fare tamponi di massa”, scrivono i firmatari. Secondo questi ultimi, il tempo a disposizione dell’Italia e dell’umanità sta scarseggiando e i rischi di una nuova ondata di casi positivi connessi al Covid-19 sono davvero grandissimi.



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