Fra i tanti aspetti negativi dell’epidemia da coronavirus, e del fatto che il mondo si è praticamente bloccato, anche lo stallo delle numerose organizzazioni no-profit di tutto il mondo, a cominciare da quelle degli Stati Uniti. Come sottolineato dai colleghi della Cnn, numerose Onlus che fanno carità ai più bisognosi, sono state già costrette a chiudere i battenti in quanto i loro “clienti” non si stanno presentando in queste giornate di emergenza, impossibilitati a muoversi, o spaventati dall’uscire di casa ed entrare in contatto con una persona infetta. Secondo il network a stelle e strisce, servirà un intervento importante delle istituzioni o in caso contrario, c’è il rischio che nel giro di pochi mesi numerose organizzazioni no-profit, che negli anni addietro hanno dato vita a molteplici opere di carità, scompaiano definitivamente dalla faccia della terra. Sempre la Cnn spiega che al momento l’amministrazione Trump si sta concentrando sulle grandi aziende, ma non va dimenticato che le Onlus Usa impiegano milioni di persone, a volte anche più delle grandi multinazionali, ed inoltre le stesse non possono godere, in generale, di un benefattore privato che le sostiene.



CORONAVIRUS, LE ORGANIZZAZIONI NO PROFIT NON DEVONO ESSERE DIMENTICATE

Il Segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, ha annunciato aiuti per le piccole e medie imprese, e sarà fondamentale che in questo gruppo di aziende rientrino anche le onlus. “Sfortunatamente – sottolinea John Macintosh della Cnn – le organizzazioni non profit che falliscono non possono essere facilmente sostituite o riavviate. Pochie hanno il tipo di beni durevoli e tangibili che possono sopravvivere a un gap nel servizio”. Sarebbe una perdita ingente, tenendo conto che le innumerevoli organizzazioni no profit dislocate sul suolo americano rappresentano un settore da ben 200 miliardi di dollari, interessando un americano su cinque, e fornendo alloggio a ben 200mila americani anziani, case a 670mila bambini affidatari, e il cibo a qualcosa come 46 milioni di persone attraverso i vari banchi alimentari. “Non possiamo permetterci di perdere queste preziose risorse – conclude Macintosh – il lavoro delle organizzazioni no profit e la passione della loro gente saranno più importanti che mai mentre ricostruiamo il mondo post-Covid-19”.

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