Mike Pompeo ha confermato i dubbi sull’origine della pandemia di coronavirus a Wuhan. Il Segretario di Stato in un’intervista a Fox News ha confermato che gli Stati Uniti stanno lavorando per ottenere risposte alle domande. «Quello che sappiamo è che il virus si è originato a Wuhan, in Cina. E sappiamo che l’Istituto di Virologia di Wuhan è a poche miglia di distanza da dove era il mercato». L’auspicio di Pompeo è che Pechino «si apra» e condivida tutte le informazioni in merito all’origine di Covid-19. «Il solo fatto che mi vengano fatte queste domande, il solo fatto che non abbiamo la risposta, che la Cina non ha condiviso con noi le risposte, credo che parli da sé». Quindi lancia un appello alla Cina: «Dicono che vogliono collaborare. Uno dei modi migliori per farlo è permettere a tutti gli scienziati di capire come sia successo tutto questo, come questo virus ha cominciato a diffondersi». (agg. di Silvana Palazzo)
CORONAVIRUS, USA “TRE TEORIE SULL’ORIGINE”
Mentre è corsa a vaccino e cure contro il coronavirus ci si interroga sull’origine della pandemia. Nelle ultime ore è tornata d’attualità l’ipotesi dell’incidente nel laboratorio di Wuhan, anche perché gli Stati Uniti avrebbero aperto una indagine. Secondo il Washington Post ci sono tre teorie: una falsa, una possibile ma al momento senza prove note, la terza sostanzialmente vera. La prima ipotesi è che il coronavirus sia legato alla ricerca di armi biologiche. I laboratori ci sono, le prove no. La stessa intelligence statunitense esclude questa ipotesi. La seconda teoria è quella dell’incidente in laboratorio, ipotesi più plausibile e che si lega alle ricerche svolte a Wuhan su coronavirus associati a pipistrelli. La terza ipotesi, quella sostanzialmente vera, è che la Cina abbia “ingannato il mondo sul coronavirus”. Il Washington Post ricorda “l’offuscamento delle informazioni” da parte della Cina a inizio febbraio. Pechino è stata lenta, ad esempio, nella condivisione dei dati. Per sei giorni non ha lanciato l’allarme ed è stato un frangente importante per la diffusione del virus Sars-CoV-2. Ma dubbi ci sono anche sul tasso di letalità a Wuhan. (agg. di Silvana Palazzo)
CORONAVIRUS DA LABORATORIO WUHAN? USA INDAGA
L’ipotesi che la pandemia di coronavirus sia frutto di un incidente nel laboratorio di Wuhan, e non al mercato, è ora presa seriamente in considerazione dagli Stati Uniti. Lo rivela la Cnn, spiegando che i funzionari dei servizi segreti e della sicurezza nazionale statunitensi affermano che il governo stiano valutando questa ipotesi, anche se al momento è prematuro trarre delle conclusioni. Gli Stati Uniti non credono che il virus sia associabile alla ricerca di armi biologiche da parte della Cina. Fonti dell’intelligence ritengono più probabile l’ipotesi di un incidente. Quel che si sta cercando di capire è se qualcuno si è infettato nel laboratorio a causa di un incidente o di un errore durante la manipolazione dei materiali che ha poi portato al contagio di altri soggetti. I servizi segreti Usa stanno esaminando la situazione alla ricerca di elementi.
La teoria dell’incidente in laboratorio è stata smentita dalla Cina, mentre una fonte vicina alla task force che si occupa dell’emergenza coronavirus in Usa avverte che “ogni volta che c’è un’epidemia qualcuno suggerisce che il virus sia uscito da un laboratorio”. Di sicuro non convince il modo in cui la Cina ha gestito la situazione, per questo l’intelligence Usa vuole ricostruire cosa è successo e quindi come è nata l’epidemia che si è poi trasformata in pandemia.
“ORIGINE CORONAVIRUS? NON SAPPIAMO MOLTE COSE…”
Quando è stato chiesto al Segretario di Stato Mike Pompeo di quegli allarmi del 2018, resi noti dal Washington Post nei giorni scorsi, non ha smentito, però non ha neppure detto che ci sia un collegamento col Covid-19. Lui però quando parla del coronavirus lo continua a chiamare “virus Wuhan”, e questo è molto significativo. “Il Partito comunista cinese non ha dato accesso agli americani quando ce n’era bisogno, proprio all’inizio”, ha dichiarato Pompeo all’inizio di questa settimana. “Sappiamo che c’è questo laboratorio, sappiamo che ci sono i mercati umidi e che il virus ha avuto origine a Wuhan. Ma ci sono ancora molte cose che non sappiamo. Dobbiamo trovare risposte alle domande”.
L’attenzione – secondo quanto riportato dal Corriere della Sera – si sta concentrando sul lavoro di Shi Zhengli, responsabile della ricerca a Wuhan sul dossier chiave del contagio. In quei documenti inviati al Dipartimento di Stato due anni fa si segnalava la preoccupazione per i rischi che prende, stessa osservazione fatta da alcuni studiosi nel 2015. E ci sono poi i dubbi sul laboratorio di Wuhan.