Coronavirus, il paziente 1 può non essere Mattia di Codogno? Secondo un’inchiesta di Report, in realtà potrebbe trattarsi di un uomo anziano ricoverato a gennaio in una clinica privata di Piacenza. La rivelazione sarebbe di una fonte della clinica del Gruppo Sanna e ci sarebbero dei dettagli a confermare lo scenario: l’anziano, che poi è venuto a mancare, era stato ricoverato in una clinica dove oggi risultano in malattia 150 operatori su 250. Il servizio verrà mandato in onda nella puntata di questa sera, lunedì 30 marzo 2020, e il programma ha pubblicato un video di anteprima. Report s’è soffermato sulle cliniche Sant’Antonino e la Casa di cura privata di Piacenza, entrambe del gruppo Sanna. Secondo la ricostruzione, i contagi dentro queste cliniche sarebbero iniziati prima del caso 1 e la conferma arriverebbe da un medico della clinica piacentina: «Io sono in quarantena, diciamo in quarantena, sono a casa da un mese. Venerdì 21 febbraio cominciavo ad avere i primi sintomi tipo raffreddore, penso di averlo preso nelle due settimane precedenti».



CORONAVIRUS, PAZIENTE 1 PUO’ NON ESSERE MATTIA: L’INCHIESTA DI REPORT

Il medico ha spiegato inoltre di aver visitato pazienti di Codogno nei giorni precedenti: «Codogno e Casale, sì, e sono sicuro che non ho visitato il paziente 1». E non è finita qui: alla clinica Piacenza sarebbe risultato positivo un chirurgo che avrebbe operato fino al 12 febbraio e che avrebbe scoperto di essere positivo al coronavirus a Tenerife il 25 febbraio. E ancora: un’infermiera avrebbe raccontato di un paziente portato via in biocontenimento prima del paziente 1: «Gli operatori che lo sono venuti a prelevare avevano già le famose tute ghostbusters, quindi erano travestiti di bianco. Lui è stato portato via subito, velocemente, e da lì obiettivamente poi il silenzio, non si è più saputo nulla». Il gruppo Sanna, in un’e-mail, parlerebbe di un altro paziente arrivato alla clinica S. Antonino il 17 febbraio dall’Ospedale Civile e poi inviato al pronto soccorso col 118 per una febbre persistente. Il paziente sarebbe poi risultato positivo al coronavirus.



 

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