Il coronavirus si rifugia nei testicoli, per questo muoiono più uomini. È quanto sostiene uno studio condotto negli Stati Uniti dal Montefiore Health System e dall’Albert Einstein College of Medicine, in collaborazione di Malattie Infettive Kasturba a Mumbai in India. La ricerca ha dato risultati inediti: la “colpa” sarebbe dei testicoli. Nelle scorse settimane vi avevamo riportato uno studio sui possibili effetti del coronavirus sui testicoli, ora invece emerge che le ghiandole sessuali maschili potrebbero essere un rifugio per il virus quando è sotto attacco. Nelle donne, invece, le ovaie non presentano la proteina ACE2, il recettore a cui Sars-CoV-2 si lega per invadere le cellule umane e provocare il Covid-19. «Studi condotti in tutto il mondo hanno ripetutamente dimostrato una incidenza maggiore e una severità più grave della malattia negli uomini rispetto alle donne». Questo il presupposto da cui sono partiti i ricercatori per arrivare allo studio pubblicato su MedRxiv. Gli uomini impiegano più tempo a liberarsi del virus, ciò potrebbe spiegare la maggiore gravità dei loro casi.
CORONAVIRUS NEI TESTICOLI: PERCHÉ MUOIONO PIÙ UOMINI
Il contagio di coronavirus avviene allo stesso ritmo tra uomini e donne, ma i primi riportano il maggior numero di decessi. Addirittura, a New York si è arrivati ad una disparità tale che la percentuale di vittime maschili arriva al 68 per cento contro il 32 per cento femminile. Si era ipotizzato che gli uomini fossero più colpiti perché più spesso fumatori e con la pressione più alta, o che il sistema immunitario femminile reagisce subito e con più forza. Invece questo studio sostiene che il virus negli uomini trovi nei testicoli una “roccaforte” in cui rifugiarsi per proteggersi dal sistema immunitario. Lo studio deve essere sottoposto ad ulteriori controlli, ma Kathryn Sandberg, professoressa della Georgetown University ed esperta della differenza nelle reazioni immunitarie tra uomo e donna, ritiene che i «testicoli potrebbero avere un ruolo». L’oncologa Aditi Shastri, che ha lavorato a questo studio, ipotizza anche una trasmissione per via sessuale: «Dovrà essere preso in considerazione che il virus possa essere secreto nel liquido seminale».