E’ situazione ben drammatica in parecchie zona dell’Italia per l’emergenza Coronavirus: i dati che ci arrivano da più parte sono infatti ben gravi e purtroppo ancora non si vede il sole all’orizzonte. Tra le zone più colpite vi è certo il Bresciano, da cui ha lanciato un’accorata e drammatica testimonianza l’ex ct della nazionale italiana di calcio e ex del Genoa Cesare Prandelli. L’allenatore, ha dunque dato testimonianza diretta di che sta capitando nelle zone più rosse per il contagio da Covid-19, ai microfoni di Lady Radio: “In questo momento non puoi essere saggio, devi accettare la realtà. Ho perso degli amici. E’ una cosa drammatica soprattutto per i familiari che non hanno potuto nemmeno stare vicino ai cari”. Raccontando poi di quanto sta accadendo a Orzinuovi, suo paese natale, Prandelli ha aggiunto: “In un paesino piccolo come Orzinuovi è bastata una partita di bocce con un paese del lodigiano per scatenare un focolaio. Ho parenti in quarantena, sono positivi ma sono a casa. I sacrifici li sta facendo chi sta in ospedale, i medici e gli infermieri”



PRANDELLI: CALCIO? PENSO A CHI SOFFRE, CI SIAMO FERMATI TROPPO TARDI

In un momento così drammatico dunque, che come molti altri ha pure ha colpito da vicinissimo lo stesso ex allenatore della nazionale italiana,  il calcio pur con il suo caos, non è certo la priorità. Prandelli ha infatti aggiunto: “Il calcio? Sono uno sportivo ma penso a chi soffre e a chi è contagiato. Tutti dobbiamo fermarci e fare un passo indietro. Dobbiamo acquistare una dimensione umana”. Non manca per un commento personale sulle misure adottate per frenare l’emergenza coronavirus, forse insufficiente e tardivo visti questi ultimi gravissimi sviluppi: “ Forse abbiamo posticipato tutto di una settimana, troppo tardi”.

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