Edi Rama, primo ministro dell’Albania, ai microfoni di Sky Tg24 ha commentato la sua decisione di mandare 30 operatori sanitari in Italia per dare il loro contributo nell’emergenza coronavirus. «Sicuramente non cambieremo le sorti della guerra con trenta medici e infermieri, ma era qualcosa di assolutamente naturale da fare perché, stiamo combattendo anche qui, ma combattere in Italia è come combattere a casa nostra». Per Edi Rama non si tratta di ricambiare, per il primo ministro albanese non è la parola giusta. «Non potremo mai ricambiare quello che l’Italia e gli italiani hanno fatto per noi in tempi troppo bui. È semplicemente fare il nostro dovere come membri di una famiglia che è la nostra». Poi lancia un messaggio all’Europa: «Non si può vincere solo in difesa. L’Europa deve imitare il Milan di Sacchi, non si può solo difendere bisogna essere tutti una squadra dove non ci sono le stelle che fanno a modo loro, ma dove invece tutti devono difendere ed attaccare. In Europa tutti stanno facendo il loro catenaccio, ma così non si va da nessuna parte». Per Edi Rama non si può affrontare la crisi economica solo con bonus e aiuti di Stato: «Bisogna mettersi insieme intorno ad un tavolo e immaginare il contrattacco e uscire da questo circolo vizioso». (agg. di Silvana Palazzo)
ALBANIA, PREMIER EDI RAMA AL FIANCO DELL’ITALIA
Messaggio commovente quello del premier albanese Edi Rama ad indirizzo dell’Italia: l’account Instagram del Corriere della Sera ha postato una parte del discorso che il primo cittadino dell’Albania, in un ottimo italiano, ha voluto riservare al nostro Paese straziato dal Coronavirus. “Gli italiani, feriti dal nemico, hanno un enorme bisogno di aiuto”. L’Albania promette aiuti all’Italia: saranno 30 medici e infermieri: “Non possiamo tenere le forze di riserva in questo momento” ha detto. Già ministro di cultura, gioventù e sport, Edi Rama è stato anche sindaco di Tirana (eletto per tre volte consecutive); segretario del Partito socialista d’Albania, nel 2013 ha vinto le elezioni politiche succedendo a Sali Berisha e diventando così il primo ministro del Paese, e si è distinto soprattutto nella lotta al traffico di droga ordinando la distruzione delle piantagioni di Lazarat.
CORONAVIRUS: IL MESSAGGIO DEL PREMIER ALBANESE
Il premier Edi Rama ha speso davvero belle parole a indirizzo del popolo italiano: “Non siamo ricchi e nemmeno privi di memoria, e non ci possiamo permettere di non dimostrare all’Italia che gli albanesi e l’Albania non abbandonano mai l’amico in difficoltà”; non è mancata poi una frecciatina nei confronti di altre nazioni, nonostante tutti siano rinchiusi dentro le loro frontiere “anche Paesi ricchissimi hanno girato la schiena agli altri”. Non l’Albania, pronta dunque a inviare uomini e professionisti come già fatto da Cina e Cuba. Il discorso del primo ministro è poi proseguito, sostenendo che anche la sua nazione sta combattendo il Coronavirus e le risorse umane e logistiche non sono certo illimitate; nonostante questo, gli albanesi ci danno una mano e in questo momento non si può fare altro che ringraziare per questo grande gesto.
Il messaggio di Edi Rama è stato positivamente accolto dal presidente della Puglia, Michele Emiliano: il quale aveva reso omaggio ad un “valoroso operatore del 118”, morto a causa del Coronavirus, un quarantanovenne. “Una perdita che fa male e colpisce tutta la comunità pugliese” si legge nel comunicato. Di fronte alle parole del premier albanese, il governatore ha detto che si tratta di un gesto concreto, ma anche dall’enorme valore simbolico. “Nelle sue parole ritrovo tutta la speranza, l’umanità, l’incoraggiamento che ci servono in questo difficile momento”. Noi non possiamo fare altro che accodarci a queste dichiarazioni, perché davvero l’Albania ha dato oggi una bella lezione di come si possa stare davanti a questa emergenza, che purtroppo riguarda tutti, con grande dignità senza perdere i reali valori.