E’ durata più di tre ore l’Assemblea con tutti i club della Premier League, da cui, nonostante le polemiche e i timori sorti negli ultimi giorni, è uscita forte la volontà di riprendere al più presto il campionato inglese, li dove si era fermato per l’emergenza coronavirus. Se dunque il Governo darà l’ultimo via libera la prossima settimana, l’idea che sta prendendo piede tra i club è quella di riprendere gli allenamenti già il prossimo 18 maggio, con rientro in campo per le partite della Premier League il prossimo 12 giugno. Da qui si svolgerebbero dunque gli ultimi 9 turni del campionato, che, oltre a svolgersi a porte chiuse, potrebbero pure essere disputati in campi neutri, lontani dai centri urbani, così da favorire il lavoro delle forze dell’ordine. La misura, secondo quanto ci riporta il The Sun, porterebbe dunque gli stadi di Manchester City, Arsenal e West Ham in cima alla lista dei campi favoriti dalla federazione: bisognerà però valutare come sarà possibili garantire il trasporto dei giocatori “in sicurezza” e le sanificazioni degli impianti. (agg Michela Colombo)



CORONAVIRUS PREMIER LEAGUE: OGGI ASSEMBLEA

Dopo l’ok incassato dal governo inglese, si sta decisamente accelerando per la ripresa del campionato di Premier League, dopo lo stop imposto per l’emergenza coronavirus. Già oggi infatti dovrebbe arrivare l’accordo tra club e federazione per un nuovo protocollo medico per allenamenti e ritorno in campo e la speranza rimane sempre quella di poter ricominciare la stagione, là dove è stata interrotta, già per i primi di giugno. Pure però le perplessità sull’opportunità di tornare a giocare sono sempre tante: dopo l’avvertimento anche del responsabile della polizia inglese, ecco che nuovo scetticismo per la ripresa della Premier League ci arriva anche dagli stessi giocatori. Anzi per la precisione dall’attaccante del Manchester City Sergio Aguero, che in un’intervista a El Chiringuito e ripresa dalla BBC, ha affermato che la maggior parte dei giocatori avrebbe davvero timore di tornare a giocare: “hanno figli, hanno una famiglia. E se qualcuno si ammalerà diremo ‘che cosa sta succedendo qui?’”. Il Kun poi ha aggiunto: “Ci sono persone che hanno il coronavirus e non hanno sintomi ma possono trasmetterlo. Io stesso potrei averlo e non lo so nemmeno. Quando si tornerà al lavoro i giocatori saranno nervosi e super attenti”.



CORONAVIRUS PREMIER LEAGUE, IL SINDACO DI LIVERPOOL CHIEDE LO STOP

Ma grandi timori e perplessità sulla ripresa della Premier league, dopo lo stop imposto per l’emergenza coronavirus, non arriva solo dal mondo del calcio, ma pure da chi ci gira intorno, come il sindaco della città di Liverpool (il cui club è in vetta alla classifica della Premier League e rischia dunque di vincere lo scudetto) Joe Anderson, che chiede lo stop alla stagione, temendo disordini nella propria città. Il primo cittadino ha infatti affermato ai microfoni della BBC: “Anche giocando a porte chiuse ci sarebbero diverse migliaia di persone che si radunerebbero vicino ad Anfield. In tanti non rispetterebbero la richiesta di stare lontani dallo stadio. Molte persone vorrebbero andare a festeggiare quindi penso che la cosa migliore da fare sia chiudere la stagione”. Il pericolo dunque che anche da parte del popolo (come già sottolineato dalla polizia inglese solo ieri) non vengano rispettate le misure imposte per distanziamento sociale e lockdown se la Premier League tornerà protagonista è grave e presente. “Penso che sarebbe molto difficile per la polizia tenere lontane le persone e far rispettare le distanze sociali se fanno festa di fronte ad Anfield. Sarebbe ridicolo. Ma non si tratta solo del Liverpool, ma della salute, della sicurezza e della vita delle persone” le ultime parole di Anderson.

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