Se dunque si continua a lavorare per la ripresa della Premier League e già domani l’assemblea dei club dovrebbe decidere del protocollo da imporre per assicurare un ritorno in campo “in sicurezza”, pure non si allenta un certo pessimismo per l’esito di questa stagione 2019-20. Sono infatti sempre forti e tanti i dubbi sull’effettiva possibilità che il calcio inglese possa tornare in campo e come ci riporta oggi il Daily Mail, pare che i giocatori dei vari club della Premier League, tramite i propri capitani, siano già stati informati del fatto che le possibilità di chiudere il campionato stanno man mano svanendo. Domani certo si capirà qualcosa di più con l’assemblea ma in effetti non sono poche le perplessità di fronte alle misure da applicare per tornare a giocare. A tenere banco infatti è il problema dell’alto numero di tamponi ai quali i calciatori dovrebbero sottoporsi prima di tornare in campo e poi durante il recupero della stagione. Senza considerare poi le problematica già espresse sempre questa mattina anche dalla Polizia inglese. (agg Michela Colombo)
CORONAVIRUS PREMIER LEAGUE, SI LAVORA A UN PROTOCOLLO DI RIPRESA
Dopo l’ok ricevuto nei giorni scorsi dal governo, ecco che in Premier league si corre per riprendere al più presto le attività, dopo lo stop imposto per l’emergenza coronavirus. Come abbiamo riferito solo pochi giorni fa, già per questo vendi 1 maggio è infatti attesa una nuova riunione tra Federazione, lega e club per organizzare date e modalità della ripresa degli allenamenti e pure della stagione 2019-2020 della Premier league, li dove era stata interrotta. Ma non solo: tema principale sarà certo la creazione e conferma di un protocollo sanitario, con tutte le indicazioni da seguire per garantire una ripresa delle attività “in sicurezza”. Documento che questa mattina il Mirror ha spiegato, evidenziando le principali misure che verranno approvate, dalla santificazione dei palloni all’uso delle mascherine.
CORONAVIRUS PREMIER LEAGUE, SI LAVORA ALLA RIPRESA MA LA POLIZIA LANCIA L’ALLARME
Il documento, che pare sia composto da 7 pagine appare abbastanza nutrito e specifico: si parla infatti di effettuare tamponi a tutti i giocatori prima di effettuare allenamenti di gruppo e sanificazione dei materiali, ma pure indicazioni sull’utilizzo delle strutture (possibile solo il bagno), delle mascherine (che andranno indossate sempre) e durata degli allenamenti. Tutti punti che verranno discussi solo domani in assemblea ma su cui ci si attende piena concordia tra lega e società. Elemento però sul tavolo di discussione che potrebbe creare attrito è sulla necessità di utilizzare tutti gli impianti sportivi una volta che il campionato ricomincerà. Nei giorni scorsi infatti la Premier league ha annunciato che verranno utilizzati solo “sedi approvate” per le 92 partite mancanti alla fine del campionato, ma la polizia ha idea che disputare nelle sedi programmate tutte le sfide comporti un’eccessiva pressione sui servizi di emergenza necessari allo svolgimento regolari delle stesse, anche a porte chiuse. “Tanti match, anche senza pubblico, obbligano comunque moltissime persone a spostarsi Vediamo come le cose possono essere gestite, potenzialmente negli stadi deputati, dal punto di vista della salute, ma allo stesso modo vanno valutati i benefici di giocare in campo neutro relativamente alla polizia e al servizio sanitario e al personale di controllo”: le chiari parole di Mark Roberts, capo del consiglio della Polizia ai microfoni della BBC. Senza contare che vi è il forte rischio che lockdown o meno, si possano creare capannelli e assembramenti pericolosi di tifosi al di fuori degli stadi, che causerebbero problemi di salute pubblica o di rodine e che potrebbero dunque obbligare le forze dell’ordine di nuovo a chiudere il tutto.