La Premier League è ferma, ma in Inghilterra l’atteggiamento nei confronti del Coronavirus è molto diverso rispetto all’Italia e Gianfranco Zola lancia un appello agli inglesi per cambiare abitudini. In effetti dalla Spagna alla Francia sono tanti i Paesi che stanno seguendo ora l’esempio dell’Italia, fermando le attività quanto più possibile. A Londra questo non succede, come Zola ha raccontato nel corso di una intervista per La Gazzetta dello Sport senza nascondere una certa preoccupazione per questo atteggiamento forse troppo ‘spensierato’ da parte degli inglesi: “Qui a Londra vedo pub, ristoranti, negozi aperti. Le piazze e le vie dello shopping sono affollate, pare tutto normale. E invece viviamo uno dei passaggi più difficili dal dopoguerra. Siamo tranquilli, ma sarei più sereno se riuscissi a tornare. Vedremo. Serve collaborazione e rispetto per il prossimo. Chi fa sport conosce il concetto di gioco di squadra. Ecco, ora il singolo non conta. Si vince se si rema dalla stessa parte”.
CORONAVIRUS, PREMIER LEAGUE: PARLA GIANFRANCO ZOLA
In generale però in Europa l’atteggiamento ora è cambiato e di conseguenza Gianfranco Zola crede che si arriverà ad un rinvio degli Europei: “E’ complicato fare programmi. Tenuto conto di quel che dicono gli scienziati su incubazione e diffusione del virus, è difficile possano tenersi. Martedì (domani, ndR) l’Uefa darà una prima risposta”, è l’opinione di Zola in merito a Euro 2020, che appare in bilico non fosse altro perché servirà più tempo per completare i campionati nazionali. D’altronde ci sono diversi giocatori che sonbo risultati positivi al Coronavirus, anche in Inghilterra – e proprio per questo motivo si è fermata la Premier League. Zola commenta così la situazione: “Nessuno è o può considerarsi immune. Esporsi significa mettere a rischio gli altri. Anche in Serie A, alcuni club e vari calciatori, da Rugani a Vlahovic e altri, sono in quarantena. Credo ci sia poco da scherzare. Spero che anche qui accelerino su prevenzione e sicurezza”.