Continuano ad aumentare i morti da coronavirus in Cina. Il bilancio aggiornato racconta di 132 decessi, con l’aggiunta di ben 5.974 contagi già accertati. Numeri che confermano la drammaticità di quanto sta accadendo in territorio cinese, visto che la Sars, nel 2002-2003, aveva mietuto 349 vittime, contagiando però 5.327 persone. Analizzando i dati si può comunque “sorridere”, in quanto gli infetti sono diminuiti nella giornata di ieri. Lunedì erano stati infatti registrati 2.077 nuovi pazienti, contro i 1.459 di ieri. E’ comunque ancora presto per tirare delle conclusioni, e solo nei prossimi giorni si capirà se la tendenza positiva verrà confermata o meno. Bisogna inoltre considerare altri 9.239 casi sospetti, con l’aggiunta di 103 sopravvissuti già dimessi dagli ospedali. Intanto in Italia si sta valutando se rimpatriare o meno gli italiani di stanza in Cina: previsto un vertice alla Farnesina questa mattina. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS: PREZZI ALLE STELLE DELLE MASCHERINE

A causa del coronavirus il Codacons ha segnalato dei rincari anomali dei listini prezzi delle mascherine protettive. L’associazione dei consumatori ha infatti segnalato un rischio speculazione: “Si tratta di prodotti venduti generalmente in confezioni da 10, 20 o 50 pezzi – le parole del presidente Carlo Rienzi, come riporta l’edizione online del TgCom24.it -, il cui costo a singola mascherina è inferiore ai 10 centesimi. La corsa all’acquista che si registra in tutte le città italiane e nei principali aeroporti ha ridotto l’offerta sul mercato e potrebbe dare vita a speculazioni ai danni dei consumatori”. Già nella giornata di oggi si segnalano prezzi più alti della media: “fino a 0,50 euro ad articolo, con un ricarico del 400% rispetto ai listini prima dell’emergenza sanitaria”. Per ora si tratta comunque di casi isolati, specifica Rienzi “ma il timore è che la psicosi legata al coronavirus e la maggiore domanda di mascherine da parte dei consumatori possa dare vita nei prossimi giorni a rincari generalizzati dei listini sfruttando la paura dei cittadini”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS A SERRAVALLE? BARRIERE A WUHAN

Proseguono le misure preventive in Cina per provare a combattere l’epidemia di coronavirus che ha mietuto ben 106 vittime nel giro di poche settimane. Come fatto sapere dall’edizione online de La Stampa, le autorità di Wuhan, la città da cui si sarebbe sviluppata l’epidemia, ha di fatto messo in “quarantena” gli abitanti della stessa metropoli. Sono state infatti disposte delle barriere per le strade, degli enormi massi come se fossero scogli, per evitare che la popolazione possa fuggire in massa, con un maggior rischio di diffondere il contagio. Ovviamente si sta cercando di isolare il virus ma così facendo si rischiano di aumentare i casi in quel di Wuhan: la sensazione è che comunque si scelga, si faccia del torto a qualcuno. Come vi abbiamo già riportato, ai cittadini cinesi è stato consigliato di evitare viaggi all’estero, come comunicato dall’Amministrazione per l’immigrazione nazionale, secondo la quale «la riduzione dei movimenti trans-frontalieri può aiutare a prevenire e controllare l’epidemia». Si tratta di un grave danno economico per la Cina, in quanto l’economia nazionale trae beneficio dal turismo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS, LA RIVISTA NATURE: “COME LA SARS”

In attesa di novità in merito al caso sospetto di coronavirus riscontrato in quel di Serravalle Pistoiese, arrivano novità sulla stessa epidemia. La rivista Nature ha infatti spiegato che il “malanno” si diffonde fra le persone come la Sars. Inoltre, è stato calcolato che ogni persona contagiata dal virus 2019-nCov, il nome scientifico dello stesso coronavirus, può contagiare in media altre 2.6 persone, con un tasso che varia da 1.5 a 3.5. Questi numeri sono stati diffusi nelle ultime ore da parte dei ricercatori dell’Imperial College di Londra che stanno collaborando assieme all’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, per provare a debellare il virus. Anche questo tasso permette di fare analogie con la temuta Sars, che uccise centinaia di persone nel 2009, esattamente undici anni fa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS, SPUNTA UN CASO SOSPETTO A SERRAVALLE

C’è un nuovo caso sospetto di Coronavirus in Italia. L’ultima segnalazione ci giunge da Serravalle Pistoiese, in Toscana. Una cinese di 53 anni, che viaggiava assieme ad una compagnia di suoi connazionali, ha accusato un malore all’autogrill del comune di cui sopra. Una donna è svenuta a causa delle febbre alta, e vista l’emergenza di questi giorni, si è deciso di isolare l’area di servizio per un paio d’ore. Il personale del 118 ha fatto uscire tutti i clienti tranne i lavoratori, dopo di che l’aerea è stata successivamente riaperta. La donna è stata poi portata in ospedale a Pistoia, mentre i suoi connazionali hanno ripreso il loro viaggio destinazione Lucca, e verranno successivamente sottoposti ad accertamenti. Stando a quanto riferito dall’Asl Toscana Centro, si tratterebbe di un caso sospetto di coronavirus: “La paziente è ora ricoverata nel reparto di malattie infettive del pronto soccorso di Pistoia – fa sapere in una nota l’Asl locale – sono in corso gli accertamenti e le terapie del caso ed in questo momento è in corso anche l’indagine epidemiologica per capire se la donna, nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia, era già presente in Italia: in caso affermativo i sanitari procederanno ad effettuare gli esami indicati dal Ministero inviando i campioni biologici all’Istituto Superiore di Santità”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS: PRIMO CASO IN GERMANIA

Il coronavirus continua a mietere vittime a ritmo vertiginoso. Stando agli ultimi dati ufficiali riportati da tutti i quotidiani nazionali e non, sono 106 i morti accertati, di cui ben 100 nella sola provincia di Hubei, dove sorge Wuhan. I nuovi casi di contagio, stando a quanto specificato dalle autorità cinesi, sono invece quasi 1300, per un totale worlwide di circa 4000 pazienti. Nella sola provincia di Hubei i casi sono stati in totale 2714 di cui 2567 pazienti che sono stati ricoverati, mentre 47 sono stati dimessi a seguito di cure specifiche. Le infezioni sono quasi raddoppiate nelle ultime 24 ore, visto che lunedì i contagiati erano 2744, mentre ad oggi, martedì 28 gennaio, siamo saliti a 4515 pazienti infetti. Inoltre, vi sono altre settemila persone che presenterebbero i sintomi del coronavirus, ma che non sono state ancora dichiarate pazienti “ufficiali” del virus cinese.

CORONAVIRUS, A PECHINO RINVIATA APERTURA SCUOLE

Intanto si è registrato un primo caso anche in Germania, precisamente nella zona sudorientale della nazione tedesca, nella regione della Baviera, dove si trova la città di Monaco. Un portavoce del ministero della salute ha spiegato: “Un uomo della zona di Starnberg è stato infettato dal nuovo virus” ed “è stato posto sotto controllo medico e in isolamento”. Il paziente è “in buone condizioni mediche”, fanno sapere le stesse fonti. In totale sono dodici i paesi fuori dalla Cina che hanno registrato dei casi di coronavirus, e al momento sembrerebbe essere esclusa l’Italia. Numerosi i casi sospetti fra Genova, Lecce, Bari e Napoli, ma trattasi tutti di falsi allarmi. Tornando in Cina, proseguono le misure straordinarie per provare a contenere l’epidemia, con 30 città che hanno lanciato il livello 1 d’allerta. Pechino ha deciso di rinviare l’inizio del secondo semestre delle scuole e delle università, fino a data da destinarsi, come specificato attraverso una nota da parte del ministero dell’educazione. Inoltre, le autorità di Pechino hanno invitato i propri cittadini a rinviare i viaggi all’estero.