E’ arrivata la fumata bianca: firmato il protocollo sulla sicurezza dei lavoratori, sindacati e imprese hanno definito misure condivise contro l’emergenza coronavirus. Un confronto durato 18 ore e durato tutta la notte che ha dato come risultato l’intesa tra le parti. Il Governo ha assicurato ammortizzatori sociali per tutti e, nell’attesa di attuare il «protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro», le fabbriche faranno qualche giorno di chiusura. Soddisfatto il premier Giuseppe Conte: «Dopo diciotto ore di un lungo e approfondito confronto, è stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L’Italia non si ferma». Cgil, Cisl e Uil, in una nota congiunta, hanno spiegato: «Il protocollo è un risultato molto importante in una fase che impone a tutti massima responsabilità nel garantire, prima di ogni altra cosa, la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici».



CORONAVIRUS, PROTOCOLLO SICUREZZA LAVORATORI: COSA PREVEDE

Come spiegano i colleghi del Corriere della Sera, l’intesa tra sindacati e imprese è articolata in tredici punti: si va dall’autorizzazione della misurazione all’ingresso della temperatura dei dipendenti alla garanzia di pulizia a fine turno e sanificazione periodica sia negli uffici che nei reparti produttivi. Un altro punto del protocollo prevede che, ove possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi. Prevista la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzioni e di quelli dei quali è possibile il funzionamento grazie allo smart work, mentre verranno disposti orari di ingresso e di uscita scaglionati così da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni. Infine, spiega il Corriere, qualora un dipendente sviluppasse febbre e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, lo deve dichiarare immediatamente all’ufficio del personale: dopo aver provveduto all’allontanamento/isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria, sarà l’azienda ad avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19.

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