Quando finirà l’emergenza Coronavirus? È quello che ci si chiede mentre le autorità adottano misure per contenerla e organizzare le strutture sanitarie nel caso in cui continuasse a diffondersi. Una risposta provano a darla gli esperti che stanno analizzando l’andamento dei nuovi contagi, in Italia e nel mondo, ma per ora ci sono solo ipotesi. Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igm), ha provato a delineare gli scenari possibili e a ipotizzare le tempistiche per Il Messaggero. E pare siano lunghe perché, ad esempio, solo tra due-tre settimane sapremo se l’emergenza in Italia tenderà a rientrare o se invece si aggraverà di più. «Oggi stiamo assistendo alla manifestazione di infezioni pregresse», ha detto anche all’Agi. Invece ci vorrà qualche mese per sperare nel suo epilogo. Partiamo dallo scenario migliore, quello in cui in Italia si registra un calo di nuovi casi di infezione da Covid-19 nel giro di due-tre settimane. Con i focolai estinti, il nuovo Coronavirus dovrebbe cominciare ad estinguersi. Per questo l’obiettivo al momento è quello di circoscrivere i focolai e limitare la diffusione. Per evitare l’insorgenza di nuovi focolai di Coronavirus in Italia bisogna impedire il travaso di nuovi casi da una regione all’altra, anche dall’estero.
QUANDO FINIRÀ EMERGENZA CORONAVIRUS? GLI STEP SECONDO IL CNR
Al momento in Italia c’è una situazione di livello 2 secondo la definizione del Centro europeo per il controllo delle malattie. «Abbiamo focolai localizzati con trasmissione da persona a persona ormai di seconda, terza e quarta generazione e alcuni casi sporadici, tutti fortunatamente controllati e identificati», ha detto Giovanni Maga all’Agi. Quindi è importante evitare di passare al livello 3, quello in cui l’epidemia è estesa. La speranza è che l’aumento delle temperature porti ad una progressiva scomparsa del Covid-19. I virus sono infatti solitamente più forti quando le temperature sono basse. Quando ci sono 4-10°, per esempio, riescono a diffondersi e a passare da un ospite all’altro riuscendo a sopravvivere. Questo accade con i virus influenzali, quindi si spera che con l’arrivo della primavera l’emergenza rientri fino a scomparire in estate. In tal caso, però, non è detto che l’epidemia scompaia definitivamente. A differenza della Sars, il nuovo Coronavirus ha circolato, quindi forse continuerà a farlo ancora per un po’ di tempo, essendosi “abituato” all’uomo. E non si può escludere che ritorni il prossimo inverno. Per questo è fondamentale proseguire la ricerca di un vaccino, che però non sarà pronto prima del 2021.