Pepe Reina ha avuto il Coronavirus. Lo ha raccontato lui stesso in un’intervista rilasciata a Cadena Cope, nella quale ha rivelato di aver avuto tutti i sintomi e aver passato giorni difficili. “E’ come se mi fosse passato addosso un camion, ma adesso sto bene” ha detto l’attuale portiere dell’Aston Villa, che in Italia abbiamo visto con le maglie di Napoli e Milan. Reina ha detto di aver preso tutte le precauzioni del caso per evitare di contagiare la famiglia, e ha ricordato che in Inghilterra i tamponi non vengono effettuati. Ad ogni modo, il peggio sembra essere passato e Reina, che già nelle scorse settimane aveva sostenuto la necessità di fermare i campionati, ne è uscito bene; tuttavia ha voluto parlare dei Paesi che sono maggiormente colpiti dall’emergenza Coronavirus, e purtroppo Spagna e Italia sono i due cui è più legato il portiere iberico.



CORONAVIRUS, LE PAROLE DI PEPE REINA

Pepe Reina ha detto di essere preoccupato per quanto sta succedendo in Italia e Spagna, rivelando come la cosa più toccante è il fatto che tante persone muoiano senza poter essere salutate dalla famiglia. Per questo il portiere ha voluto ricordare che “dobbiamo rispettare tutte le norme di sicurezza che ci sono state date”, necessario per limitare il contagio e uscire presto dall’incubo Coronavirus. Le sue parole hanno ovviamente toccato anche il mondo del calcio che è il suo lavoro, ma in questo momento Reina non gli dà troppa importanza: “E’ secondario, non mi importa sapere quando si tornerà a giocare perché quel che conta è la salute”. Gli interessi economici, sostiene, sono gli stessi in tutti i campi e in più Reina ha affermato che “i veri eroi sono quelli che vivono in un appartamento di 70 metri quadri con tre bambini”, mentre i calciatori sono “privilegiati, per me è facile restare in isolamento”.



Riguardo appunto la possibilità di tornare a giocare, Reina ha detto senza mezzi termini che l’ipotesi delle porte chiuse avrebbe poco senso perché il supporto del pubblico è necessario e il calcio resta comunque uno sport che come tutti gli altri ha bisogno degli spettatori, ma l’emergenza Coronavirus impone che si cambi questa visione e anche il portiere spagnolo ha voluto sottolineare che “è essenziale che si torni a giocare quando ci saranno tutte le garanzie per farlo in sicurezza”. Detto da chi ha già avuto il Covid-19 sono parole ancora più importanti, in questi giorni e settimane la priorità deve essere quella di rimanere in sicurezza e fare tutto quello che è possibile per debellare la diffusione del contagio.

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