Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è soffermato anche sul tema della prossima Pasqua, il 12 aprile, in un’intervista speciale rilasciata al Tg5. Gli italiani si chiedono se per le festività saranno ancora bloccati in casa, considerando che il 12 aprile è particolarmente vicina alla prima scadenza del 3 aprile delle misure di quarantena, che molto verosimilmente saranno prorogate. E sul tema il Premier non ha voluto sbilanciarsi: “Sulla Pasqua non mi faccia far previsioni, ci atteniamo all’andamento epidemiologico, ragionevolmente non è una soluzione dei prossimi giorni ma confidiamo che non lo sia neppure dei prossimi mesi“. Dunque le previsioni restano molto difficili e una Pasqua da passare strettamente tra le mura domestiche diventa una prospettiva particolarmente concreta che tutti gli italiano potrebbero doversi trovare ad affrontare. (agg. di Fabio Belli)
LE PAROLE DEL PREMIER CONTE
Dopo una giornata di intense polemiche, arriva infine la parola del Premier Conte in conferenza stampa (al termine del CdM per il varo del nuovo Decreto) che di fatto ricostruisce la catena di quanto avvenuto fino alla spiegazione ultima sulle restrizioni al 31 luglio. «Si è creata discussione sul fatto che l’emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020: nulla di vero, assolutamente no. A fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale, un attimo dopo che l’Oms ha decretato l’emergenza un’epidemia globale. L’emergenza è stata dichiarata fino al 31 luglio. Non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino al 31 luglio»; tradotto, nel Decreto viene esteso come “data di fine emergenza” proprio quella di fine luglio, ma non perché già da oggi le misure di contenimento siano per forza prorogate fino a quella data. Conte ha parlato di “bozza superata” e che “non doveva uscire”, confermando implicitamente una volta di più che ancora c’è chi fa circolare da dentro il Governo documenti importanti e che rischiano di gettare ancora più nel panico la popolazione già sottoposta ad un periodo non semplice.
«Siamo pronti in qualsiasi momento e ci auguriamo prestissimo di allentare la morsa delle misure restrittive e superarle. E’ una prova durissima che ci renderà migliori. Ognuno di noi sta riflettendo sulla propria vita e sulla scala di valori e questa è un’occasione per fermarsi per fare riflessioni che uno con il tran tran frenetico non riesce a fare. Ne approfitteremo per trarne il giusto insegnamento», ha concluso il Premier Conte illustrando i contenuti del nuovo Decreto coronavirus. Non resta ora che attendere il testo finale del Decreto (atteso nelle prossime ore) per capire nel dettaglio come si articoleranno queste “potenziali proroghe” e quali effetti avranno. (agg. di Niccolò Magnani)
LOCATELLI (CSS) “RESTRIZIONI FINO AL 31 LUGLIO? NO, MA..”
Hanno suscitato polemiche e diverse confuse interpretazioni le bozze circolate questa mattina e anche nel pomeriggio in merito al Decreto varato pochi istanti dopo le ore 18 dal CdM contenente tutte le misure “riassunte” dai primi Dpcm con sanzioni più dure contro chi le contraddice e contravviene. Per questo motivo il professore Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, durante il bollettino emanato dalla Protezione Civile con i nuovi aggiornamenti sul contagio da coronavirus in Italia (qui la notizia con i dati al 24 marzo) ha spiegato «Durata misure di contenimento: si è scritto che sarebbero prorogate fino al 31 luglio, come sarebbe scritto nel decreto. Non è così, assolutamente no: la durata delle attuali misure di contenimento mirate alle attività lavorative non essenziali e alle chiusure sociali è il 3 aprile. Nei giorni precedenti verranno prese le decisioni del caso rispetto al prolungamento o meno in funzione dell’evoluzione epidemiologica». A breve inizierà la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che illustrerà tutte le novità del Decreto e darà ulteriore precisazione in merito a quanto contenuto nella bozza circolata stamane nel Decreto: QUI LA DIRETTA. (agg. di Niccolò Magnani)
STOP AI TRASPORTI? ECCO COSA CAMBIA
Nella bozza del decreto legge in discussione al Consiglio dei Ministri c’è anche uno scenario particolarmente… restrittivo: secondo il testo, che ha riportato anche La Stampa, comparirebbero infatti dei comma (nello specifico le lettere b e o nel comma 2 all’articolo 1) secondo le quali le città e i comuni potrebbero essere messi in totale isolamento. Cosa significa? Semplice: qualunque strada urbana sarebbe chiusa al pubblico e, di conseguenza, verrebbero fermati i trasporti. Non solo quelli pubblici, ma anche e soprattutto quelli privati: tradotto, il privato cittadino non potrebbe nemmeno prendere la propria auto. Non che oggi la cosa sia consigliata (anzi), ma la restrizione nelle attuali misure non è così netta; nel testo della bozza invece si legge che spetterà alle competenti autorità statali e regionali di disporre “la riduzione, la sospensione o la soppressione dei servizi di trasporto di persone e di merci, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo”. Ripetiamo, come già detto, che al momento si tratta ancora di una bozza e che anche qualora venga approvata questo rimane uno scenario plausibile e non immediato; staremo a vedere… (agg. di Claudio Franceschini)
CORONAVIRUS, LA BOZZA DEL NUOVO DL
Coronavirus, possibili restrizioni fino al 31 luglio del 2020: questo quanto emerge dalla bozza del dl che verrà esaminata nel Consiglio dei Ministri in programma oggi. Si va dunque verso la proroga misure contenimento fino alla fine di luglio, un periodo di restrizione che durerà per oltre quattro mesi. Ecco il passaggio interessato riportato dai colleghi de Il Tempo: «Per contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus COVID-19, su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, occorrendo, sulla totalità di esso, possono essere adottate, secondo quanto previsto dal presente decreto, una o più misure tra quelle di cui al comma 2, per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020 e con possibilità di modularne l’applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l’andamento epidemiologico del predetto virus». Ricordiamo che si tratta solo di una bozza e che il testo potrebbe subire delle modifiche, ma questo è al momento lo scenario prediletto.
CORONAVIRUS, RESTRIZIONI FINO AL 31 LUGLIO 2020?
La proroga delle restrizioni era nell’aria da diversi giorni e dal Consiglio dei Ministri di oggi sono attesi aggiornamenti degni di nota. Dopo aver adottato misure ancora più rigide, come chiesto dai governatori del Nord, il Governo si appresta a prolungare le misure di contenimento ma non solo: come vi abbiamo raccontato, l’esercutivo è pronto a inasprire le sanzioni per chi violi le limitazioni agli spostamenti o le altre disposizioni del Dpcm 22 marzo. Per il momento nessuna forza politica ha commentato le indiscrezioni giornalistiche e la bozza del decreto circolata nelle ultime ore, ma sui social network sta montando il malcontento e c’è anche chi accusa nuovamente il Governo per aver “concesso” una bozza del dl prima del tempo. Dura la posizione di Diego Fusaro: «Ultima notizia. Potrebbero essere prorogabili fino al 31 luglio le misure per il contenimento del Coronavirus. Libertà e Costituzione sospese fino a data da definirsi. Lo fanno per il vostro bene, non dubitatene».