Non solo all’esterno, per le strade e tra le Regioni del Nord vi sono le ansie e i timori sia per il contagio da coronavirus Covid-19 sia per le misure drastiche imposte dal Decreto approvato nella notte dal Premier Conte: ma anche all’interno, per chi è costretto a rimanere “chiuso” non per propria volontà la psicosi è alle stelle. Sono scoppiate praticamente in maniera contemporanea tre rivolte questa mattina nelle carceri di Modena, Napoli e Frosinone: tutte con il medesimo denominatore comune, ovvero l’ansia da contagi in celle dove le condizioni di “distanza” sono impossibili da poter rispettare. In particolare modo nella zona della Modenese, la rivolta scoppiata nel centro di detenzione carceraria è risultata molto grave e assai violenta ma anche a Napoli e Frosinone la situazione è stata sedata non senza problemi da parte delle forze dell’ordine. A Poggioreale la protesta ha visto salire sui muri del “passeggio” diversi detenuti quando è stata comunicata la sospensione dei colloqui con familiari e amici proprio per via del rischio coronavirus: in egual modo, fuori dal carcere di Napoli si sono radunati gli stessi parenti per protestare contro la misura attuata dal direttore del carcere.



RIVOLTA CARCERI PER CORONAVIRUS: TENTATA EVASIONE A MODENA

A Frosinone le proteste sono scattate per il medesimo motivo di Napoli mentre a Modena si registrano addirittura casi di tentata evasione e di principio di incendio all’interno del carcere cittadino: i detenuti hanno appiccato il fuoco e hanno tentato la fuga, lamentando timori costanti per contagio da coronavirus all’interno della struttura. Solo una maxi mobilitazione delle forze dell’ordine ha impedito che la rivolta fuoriuscisse dalle mura carcerarie anche se alcuni detenuti si sono barricati dentro la struttura nella zona della portineria bruciando diversi presidi sanitari. Nelle fasi più concitate due agenti sono rimasti lievemente feriti, spiega il Resto del Carlino informando tra l’altro come verso le 16,30 «alcuni detenuti hanno iniziato a lasciare la protesta e sono stati trasferiti in un’altra ala del carcere».

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