Importanti passi avanti nella cura contro il coronavirus: nelle ultime ore sono state infatti scoperte 35 molecole per contrastare il terribile covid-19, attraverso una potenza di calcolo esagerata. La sensazionale scoperta è stata pubblicata e descritta sul sito ArXiv, sottolineando come delle 35 molecole, una faccia parte della famiglia dell’idrossiclorochina. Ora bisognerà effettuare dei test per capire se le molecole potranno diventare farmaci, e di conseguenza, cure concrete nei confronti del virus. Le 35 molecole sono state selezionate fra le 9.000 analizzate attraverso il progetto a cui capo vi è l’azienda Sybilla Biotech e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Intanto in tutto il mondo proseguono gli studi per trovare il vaccino, la cura definitiva che possa farci tornare a vivere una vita normale, lontana dalle mille restrizioni a cui siamo sottoposti da un paio di mesi a questa parte. Fra i gruppi di ricercatori più avanti vi è senza dubbio quello dell’università di Oxford, uno dei più prestigiosi atenei al mondo, che hanno sottoposto a test un gruppo di macachi, tutti guariti dopo 28 giorni.
CORONAVIRUS, SCOPERTE 35 MOLECOLE: IL PUNTO SUL VACCINO DI OXFORD
La speranza degli scienziati di Oxford è di arrivare ad una cura efficace per l’uomo entro il prossimo mese di settembre, per poi iniziare la produzione e quindi la successiva distribuzione a livello planetario. Stando a quanto scrive il New York Times, gli scienziati di Oxford sono partiti in forte vantaggio rispetto agli altri gruppi alla ricerca di vaccini, in quanto avevano già dimostrato in studi precedenti che vaccini simili erano innocui per l’uomo. Come detto sopra, se ci sarà l’autorizzazione da parte dell’autorità di regolamentazione, si conta di produrre e distribuire le prime milioni di dosi del vaccino entro il mese di settembre, con largo anticipo rispetto ai “concorrenti”. A riguardo vanno anche segnalate le dichiarazioni di Bill Gates degli scorsi giorni, che ha spiegato di essere pronto a sovvenzionare in toto con miliardi di euro proprio i ricercatori di Oxford.