super potenti contro il coronavirus. Sono stati scoperti da un gruppo guidato dall’Università di Washington, di cui fa parte anche l’ospedale Sacco di Milano con l’infettivologo Massimo Galli. Dallo studio, pubblicato su Science, è emerso che ci sono due anticorpi particolarmente forti contro il coronavirus. Testati sui criceti, hanno bloccato la “spike” che Sars-CoV-2 usa per legarsi alle cellule umane e il recettore Ace2 che agisce da chiavistello di ingresso. Questa scoperta è importante perché, come spiegato da Repubblica, ora si può lavorare alla creazione in laboratorio per usare questi anticorpi come terapia. Rispetto al vaccino, gli anticorpi monoclonali avrebbero il vantaggio di essere subito efficaci, invece la risposta immunitaria stimolata dal vaccino richiederebbe uno o due mesi, e forse potrebbe servire un richiamo dopo la prima dose. Gli anticorpi andrebbero somministrati subito dopo l’infezione o preventivamente nelle persone a rischio, così sarebbero subito efficaci. Servirebbero anche meno dosi, in quanto indicati ai malati o agli individui esposti, quindi non andrebbero prodotti per tutta la popolazione mondiale. Lo svantaggio è rappresentato dai costi alti, perché parliamo di diverse migliaia di euro contro 10-20 euro del vaccino, e dall’efficacia limitata, cioè di due settimane contro alcuni mesi o forse qualche anno del vaccino.
Questi due anticorpi super potenti agiscono con meccanismi leggermente diversi, ma riescono a prevenire l’infezione nei tipi. Secondo il virologo Massimo Galli, i due nuovi anticorpi neutralizzanti, denominati S2E12 e S2M11, sono “assai promettenti per sviluppi futuri nella cura di Covid 19”. I ricercatori li hanno scoperti passando in rassegna quasi 800 anticorpi isolati da 12 pazienti guariti dall’infezione. Oltre a neutralizzare il coronavirus, sembrano favorire anche la reazione di specifiche cellule immunitarie che combattono le infezioni, aiutandole a eliminare il virus.
SUPER ANTICORPI CONTRO CORONAVIRUS: GLI STUDI
Se un solo anticorpo può non bastare a neutralizzare Sars-CoV-2, averne almeno due a disposizione potrebbe aiutarci a proteggerci dal coronavirus. Anche in passato sono stati selezionati diversi anticorpi. Secondo quanto riportato da Repubblica, ci sono almeno tre aziende nel mondo che stanno conducendo delle sperimentazioni anche sugli uomini. A lavoro pure l’università di Roma Tor Vergata e la fondazione Toscana Life Sciences, con lo scienziato Rino Rappuoli, che ha isolato tre anticorpi molto potenti. Per i primi trattamenti però si potrebbe arrivare a primavera. “Abbiamo ottenuto anticorpi potentissimi, che sono nella fase di sviluppo industriale e con cui speriamo di poter contribuire presto a contenere questa pandemia”, ha dichiarato il microbiologo, nonché responsabile dell’attività di ricerca e sviluppo di Gsk Vaccines a Rosia (Siena). Nell’articolo scritto per la rivista Magistero del Lavoro ha spiegato che si parte dal sangue di pazienti convalescenti. Usando tecniche di laboratorio sofisticate, si cercano cellule rarissime che “producono gli anticorpi che neutralizzano la spike del virus”. Poi questi anticorpi super potenti vengono ricreati in laboratorio e usati come farmaci.