E’ una stagione strana questa per il calcio, purtroppo contrassegnata dal problema del Coronavirus che sta riguardando tutto il mondo. Gli Europei spostati al 2021, i vari campionati nazionali fermati così come Champions ed Europa League, la grande incertezza su quando ripartire e come farlo, con tante proposte al vaglio e la seria prospettiva che i tornei possano concludersi ad agosto – per non dire a settembre, come nel caso della Francia. Una situazione difficile da risolvere anche per il calcio italiano che discute cosa fare, quali decisioni prendere: la Serie A si concluderà regolarmente? Fino a quando si giocherà? E ancora: qualora non si riuscisse a riprendere, come andrebbe assegnato lo scudetto? Sarebbe giusto congelare ogni verdetto? Per discutere dell’emergenza Coronavirus nel mondo del calcio, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva il giornalista Massimo Caputi.
Gli Europei slittano al 2021 perchè farli a dicembre con i campionati in corso avrebbe aperto problemi e discussioni con le federazioni nazionali? Credo che spostarli al 2021 sia la soluzione più logica, mantenendoli cioè in estate. Avrebbe avuto poco senso farli a stagione in corso, rischiando (come già quest’anno) di finire i campionati ad agosto.
Se non si riprendesse presto, la Final Four di Champions e Europa League è una buona soluzione? Secondo me la decisione dipenderà direttamente da quello che si farà con i vari campionati: non può essere un discorso slegato. In più, va detto che ci sono delle partite degli ottavi da giocare, in Europa League si è disputata l’andata ma non il ritorno.
Parliamo del Coronavirus in Serie A: è giusto che il campionato finisca regolarmente? Qui potrei dire che la conclusione della Serie A dovrà essere connessa alla conclusione degli altri campionati: anche per ragioni di calciomercato credo che Serie A, Bundesliga, Premier League, Ligue 1, Liga e via discorrendo debbano prendere una decisione di comune accordo.
Qualora non si riuscisse a terminare il campionato, meglio dare lo scudetto alla Juventus (come prima dell’ultima classifica completa) o fare i playoff? E’ ancora presto per dare una risposta definitiva, dobbiamo vedere quello che accadrà. Certo mancano 12 giornate e mezza alla fine della serie A e l’idea di giocare playoff e playout potrebbe non essere del tutto sbagliata.
Secondo lei è realistico che a maggio si possa giocare? E farlo almeno una volta al giorno? Vedremo, posso dire che è una situazione in evoluzione, il Coronavirus non guarda in faccia nessuno e la salute viene prima di tutto il resto. Giocare una volta al giorno, in continuazione? Non so che senso avrebbe disputare partite che non troverebbero interesse per nessuno!
Sarebbe allora preferibile chiuderebbe la stagione adesso, senza assegnare titoli e congelando tutto? Anche qui aspetterei a valutare. Non avrebbe senso andare avanti a ritroso, quasi fino all’inizio della prossima stagione. Vedremo come evolverà la situazione.
Cosa pensa della presa di posizione di Damiano Tommasi e dell’Associazione Calciatori sull’incolumità dei giocatori? Credo sia un discorso assolutamente ragionevole, e aggiungo che tutte le squadre, nell’eventualità di terminare il campionato, dovranno correre e lottare ad armi pari.
Cosa pensa invece dei tifosi che non possono andare allo stadio o che, nonostante gli abbonamenti alle pay tv, non hanno partite di calcio da vedere e seguire? In questo momento di emergenza Coronavirus, credo che il problema dei tifosi sia assolutamente secondario: eventualmente, quando la situazione sarà tornata alla normalità si potrà pensare a qualcosa per venire incontro alle loro esigenze.
Questa emergenza Coronavirus, in Serie A e non solo, potrebbe essere l’inizio di un modo diverso di fare calcio e sport? Penso proprio di sì, a cominciare dal rapporto delle società con i giocatori: penso soprattutto al calciomercato e ad un possibile abbassamento di tutti i costi.
(Claudio Franceschini – Franco Vittadini)