Arriva da Massimo Cellino il grido di aiuto per i club della Serie A, dopo lo stop del campionato occorso solo lo scorso 10 marzo (come di tutto lo sport italiano) in seguito all’aggravarsi dell’emergenza Coronavirus. Il presidente del Brescia oggi infatti sulle colonne di La Repubblica, ha dato voce ai timori certo molti dirigenti per le conseguenze economiche di questa drammatica situazione, chiedendo allo stato di intervenire. Per Cellino infatti, con il campionato bloccato e gli accordi per i diritti tv compromessi, il rischio default per i club del campionato italiano è più elevato del previsto: tenuto anche conto delle previsioni tutt’altro ottimistiche sull’evoluzione in Italia e non solo dell’emergenza coronavirus. Per evitare dunque il fallimento, urge un intervento diretto da parte dello stato, purtroppo difficilmente attuabile in tale contesto: “Il governo ci sconti i contributi sugli stipendi dei calciatori. Per lo Stato sarebbe una perdita da 150 milioni, ma non è peggio se fallisce il calcio italiano, ad oggi terza azienda del Paese?”. Parole certo dure, ma che pure non ci risultano poi così fuori luogo, vista la grave situazione. Cellino però non esita a presentare la sua ricetta per evitare il default: “Si faranno degli sconti ai broadcaster televisivi che devono ancora versare una quota dei diritti, si chiederà allo Stato un intervento sull’Irpef per poter dare gli stipendi netti ai calciatori ed infine servirebbe una legge per allungare tutti i contratti di un anno, per tutelare tutti”.



CELLINO: SE VA BENE RIPARTIAMO A MAGGIO

Nella lunga intervista concessa a Repubblica, il presidente del Brescia poi dice la sua anche sul proseguimento regolare del campionato di calcio in Italia. Per Cellino infatti: “Nella più rosea delle previsioni, il campionato potrebbe ripartire a porte chiuse la prima settimana di maggio, e riusciremmo a limitare i danni. Potremmo dare ai calciatori 25 giorni di vacanza e farli tornare il 15 aprile: avrebbero già fatto le vacanze e si potrebbe finire il campionato tra maggio e giugno. Se la cosa va peggio di come pensiamo, perdiamo 5 mesi di campionato”. Quello che è certo è che è ben difficile ora fare previsioni: se il calcio in Italia si è appena fermato forse in tempo (solo due al momento i giocatori di Serie A trovati positivi al Covid-19), certo non lo ha fatto il calcio europeo, che ha dichiarato lo stop praticamente tra ieri e oggi. Le Uefa poi attenderà fino a martedì pèr decidere del possibili rinvio degli Europeilli 2020, ipotizzabili anche per il 2021.

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