In casa della Figc davvero si stanno prendendo in esame tutte le ipotesi per organizzare il possibile rientro in campo e dunque la chiusura della stagione regolare anche della Serie A, una volta superata l’emergenza coronavirus ovviamente. L’ultima indiscrezione in tal senso ci arriva poi dallo stesso presidente della Federazione Italia Gioco Calcio, Gabriele Gravina, che nell’intervista concessa alla Domenica Sportiva (di cui è stato diramato un anticipo) ha affermato: “La Serie A fino a settembre-ottobre? Si è un’ipotesi”.
Un’ipotesi che però risulta ben strana agli orecchi dei semplici appassionati di calcio, ma che man mano risulta più chiara, con la spiegazione dello stesso presidente federale. Nel lungo intervento in fatti Gravina ha ribadito la necessità di tornare in campo a chiudere la stagione: “L’unico modo serio di gestire un’emergenza seria di questo tipo è quello che dobbiamo comunque chiudere le competizioni della stagione 2019-2020 in questo anno. Stiamo lavorando su tutta una serie di ipotesi per gestire al meglio questa situazione”. E pure Gravina ha ribadito che al momento la data di partenza su cui si sta lavorando è già quella del 17 maggio.
CORONAVIRUS SERIE A, GRAVINA: DOBBIAMO PROTEGGERE LA PROSSIMA STAGIONE DA…
Ma non solo: nell’intervista concessa a Raisport, chiaramente Gravina ha ben spiegato dato ragione della sua precedente affermazione, che subito ha suscitato un certo scalpore: perché dunque ipotizzare un campionato fino ad autunno inoltrato, consapevoli che vi sarà pure la necessità di chiudere la stagione 2019-2020 ma anche di proteggere quella seguente?. Il numero 1 del calcio italiano ha così spiegato: “È una modalità per evitare di compromettere non solo la stagione 2019-20, ma anche la stagione 20-21 non potendo partire con certezze di riferimenti perché, con la valanga di contenziosi ai quali saremmo sottoposti da tutti i soggetti che si potrebbero ritenere lesi nei loro diritti e nei loro interessi, si correrebbe davvero il rischio di fare un campionato solo nelle aule dei tribunali”. Un’ipotesi quest’ultima, certo non così lontana visti i precedenti nella storia dl calcio italiano e che pur in questo contesto così difficile, pure fa davvero paura per le alte sfere del calcio.