Sulla possibile ripresa della Serie A, compatibilmente all’allentarsi della morsa dell’emergenza coronavirus, si è espresso anche il presidente del CONI Giovanni Malagò, che ha ribadito piena unità di intenti col Ministro dello Sport Spadafora e col presidente della FIGC Gabriele Gravina per riuscire a portare a termine anche la stagione calcistica. Queste le parole di Malagò a Sky Tg 24:“Partiamo dal presupposto che la salute viene prima di tutto. E’ importante remare tutti nella stessa direzione per quanto riguarda gli atti in vista di Tokyo 2020. Rispetto religioso della salute di tutti, poi si naviga a vista. Devi andare col buonsenso, cioè quello che sta accadendo in Italia col riposizionamento del campionato di calcio. Nella testa di chi conosce il nostro mondo non si può andare oltre l’ultima settimana di maggio o la prima di giugno. Se poi c’è un inasprimento delle norme o viceversa questo può cambiare il quadro, ma al momento la situazione è questaC’è piena approvazione sul cronoprogramma di Gravina.  Sul discorso di Spadafora e sulle date si vede grande senso di responsabilità, anche quando parla di misure più drastiche se non si rispettano determinate norme”. (agg. di Fabio Belli)



CORONAVIRUS SERIE A, GRAVINA: RIPRESA A INIZIO MAGGIO

Sono giornate intense in casa della Lega Serie A come della Figc: dopo l’annuncio del rinvio ufficiale al 2021 degli Europei, le alte sfere del calcio italiano sono all’opera per fissare per il primo campionato italiano una sorta di calendario, ipotetico ovviamente. In Italia come nel resto dell’Europa l’emergenza Coronavirus è tutt’altro che superata e dunque non vi è alcuna certezza che si possa tornare in campo a breve: pure però è tempo di cominciare a ragionarci su. In tal senso è dunque intervenuto oggi ai microfoni di Tutti Convocati su Radio24 il presidente della Figc Gabriele Gravina, che ha affermato: “Non prendo in considerazione un piano di estrema crisi, mi preoccuperebbe per il nostro Paese. Spingiamo sull’acceleratore dell’ottimismo. Lavoriamo sull’ipotesi di riprendere il 2 maggio e quindi di poter completare i campionati. Eventualmente sforando a luglio se non dovessimo farcela al 30 giugno”. Un ipotesi ambiziosa però facendo qualche calcolo: è assai più probabile che il campionato si chiuda a luglio.



CORONAVIRUS SERIE A, GRAVINA: TAGLIO INGAGGI NON E’ UN TABU’

Ma non è stato solo il calendario della Serie A tema caldo dell’intervista a Gabriele Gravina, il quale pure si è espresso anche sulle ovvie conseguenze economiche derivanti dallo stop al calcio anche nella prima serie nazionale. Anche in questo caso il presidente non ha escluso soluzioni importanti e certo uniche nel loro genere, come dopo tutto aveva già fattori il presidente della Lega Pro Ghirelli (che ha ipotizzato la cassa integrazione per i giocatori della Serie C). Gravina ha infatti affermato: “Il nostro mondo dello sport vive una grande crisi economica. La Federazione si impegna nel raccogliere tutti i dati che le singole leghe stanno elaborando. Non esistono solo le singole industrie dei protagonisti, ma un mondo più complesso. Siamo predisponendo una serie di richieste al nostro governo, un decreto legge riconosce lo stato di crisi dello sport”. Ma sopratutto ha aggiunto, parlando dell’ipotesi del taglio agli ingaggi ai giocatori: “Non può essere un tabù in tempi di emergenza come questi: è un momento di crisi per tutti, siamo tutti chiamati a un gesto di grande responsabilità”. Staremo a vedere come si evolverà tale critica situazione.

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