La Serie A ai tempi del Coronavirus è una macchina ferma e la cui ripresa è ancora ammantata di incertezza. Si susseguono e vagliano varie ipotesi per terminare la stagione e gli ex protagonisti del nostro campionato vengono interpellati per dire la loro: Beppe Bergomi per esempio si era detto contrario circa la possibilità di giocare i playoff per assegnare lo scudetto, oggi invece Tuttomercatoweb ha raccolto il parere di Claudio Gentile che ha storto il naso di fronte all’eventualità che la Serie A venga congelata. “Questo campionato deve avere una conclusione” ha detto, affermando che non terminare la stagione sarebbe come mettere un punto di domanda sulla vincitrice dello scudetto. “Bisognerà lavorare per essere pronti quando questo brutto sarà finito, ed essere pronti per ripartire subito”: questo il pensiero dell’ex difensore della Juventus, grande protagonista dell’Italia campione del mondo nel 1982, che ha anche ricordato come al giorno d’oggi – anche se allenarsi con il gruppo rimane diverso – i giocatori possono comunque lavorare in casa con tanti attrezzi a disposizione, dunque non sono fermi e potrebbero riprendere senza particolari problemi. Riguardo la lotta attualmente in corso ha detto che “la Lazio ha qualcosa in più rispetto all’Inter, sta facendo cose eccezionali e va tenuta in considerazione, non è così certo che vinca la Juventus. (agg. di Claudio Franceschini)



CORONAVIRUS SERIE A: A BREVE LA DECISIONE?

La Serie A ripartirà? Se sì, quando? La giornata decisiva potrebbe essere quella di martedì 17 marzo, come avevamo già detto nei giorni scorsi: si terrà un’assemblea nella quale verrà ufficialmente chiesto di spostare gli Europei – in programma dal 12 giugno al 12 luglio – e di conseguenza si proverà anche a individuare il sistema migliore per terminare il campionato. Argomento che in piena emergenza Coronavirus riguarda anche gli altri Paesi: in Germania per esempio si parla già di una proroga fino al 19 aprile, in Italia invece la linea della FIGC sarebbe quella di rinviare innanzitutto gli Europei al prossimo anno, dunque non a novembre e dicembre (cosa che rimane comunque una possibilità). Oggi i club si sono contattati ed è spuntato il 9 maggio: sarebbe quello il giorno ultimo entro il quale riprendere le partite di Serie A. Attualmente è alta la probabilità che la quarantena o comunque le misure di sicurezza possano prolungarsi oltre: questo significa che il nostro campionato potrebbe anche non concludersi, perché bisogna considerare gli intrecci di calendario con Champions League, Europa League e Coppa Italia (per la quale è già stato proposto di terminarla in piena estate). Insomma, una situazione tutta in divenire.



CORONAVIRUS SERIE A: IL 9 MAGGIO LA DEADLINE?

L’emergenza Coronavirus influisce sulla Serie A e non solo: i 20 club che partecipano al nostro campionato devono ovviamente tenere conto del fatto che il calendario del torneo si intreccia con le altre competizioni europee, ma non solo. Per esempio, allo studio c’è anche il problema dei contratti dei calciatori e dei diritti tv: la data ipotizzata da Gabriele Gravina per terminare tutto, il 30 giugno, non era casuale perché quel giorno scadono gli ingaggi dei giocatori con i relativi club (qualora ovviamente la firma sia fino al 2020) e questo sarebbe un grosso problema perché, facciamo un semplice esempio, un giocatore in prestito potrebbe dover giocare una partita di campionato a luglio ma il suo contratto prevederebbe il rientro nella società di appartenenza. Lo stesso accadrebbe con i diritti tv: insomma il Coronavirus va affrontato anche da questo punto di vista, ed è per questo che il discorso non è così immediato. In più, come già ampiamente detto, bisognerà stabilire in che modo finire la Serie A se la quarantena si dovesse protrarre: né il congelamento della classifica all’ultima giornata completa, né tantomeno i playoff tra le prime della classe stuzzicano particolarmente per vari motivi, al momento il presidente di Lega ha affermato che si punta a terminare in maniera regolare ma anche questo è un punto di domanda.

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