In attesa che la politica dia il suo responso sulla ripresa degli allenamenti, di calcio in primis, e dunque sulle possibilità di tornare in campo a chiudere la stagione, ecco che la FIGC intanto si prepara agli scenari migliori e per la Serie A ha deciso di prorogare la data di chiusura della stagione fino al 2 di agosto. Dopo una lunga riunione occorsa ieri in federazione, si è dunque deliberato che a breve lo stesso presidente Gravina sposterà dall’ordinario 30 di giugno al 2 agosto la data limite per la stagione 2019-20, adeguandosi di fatto alle ultime indicazioni della FIFA e della UEFA, la quale già ieri ha fissato paletti molto netti per quello che potrebbe essere il calcio di questa estate (sempre che sia possibile tornare in campo dopo l’emergenza coronavirus).



Come possiamo leggere nella nota che è stata pubblicata solo ieri sul sito della FIGC, a seguito dell’annuncio della prossima delibera del presidente Gravina sullo slittamento del termine per la Serie A: “Tale determinazione verrà assunta nel pieno rispetto delle raccomandazioni ricevute dalla FIFA e dalla UEFA, nelle more delle decisioni del Governo e del necessario approfondimento che leghe e AIC faranno in tempi brevi per la definizione del prolungamento dei contratti in scadenza al 30 giugno”. Inoltre è stata annunciata per i primi di maggio una nuova riunione della FIGC, dove si discuterà delle norme sulle licenze nazionali e sui termini di tesseramento per la prossima stagione.



COROMAVIRUS SERIE A, GRAVINA: CALCIO STRUMENTALIZZATO

In accompagnamento alla nota, in cui si annuncia la prossima proroga dei termini della stagione di Serie A fino al 2 agosto, si leggono però parole anche ben dure da parte dello stesso presidente della FIGC Gravina, che non ha risparmiato critiche e riflessioni sul caos e le polemiche che sono esplose in questo giorni, sulla ripresa della stagione. Il numero 1 della Federazione ha dunque affermato: “Il mondo del calcio sta lavorando incessantemente e in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19, comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni 20/21. Anche per questo merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento”.



Infine Gravina si è in sentito in dovere di puntualizzare ancora una volta la posizione della Federazione sulla ripresa del campionato, pur in questo momento così difficile e colmo di incertezze: “Tornare a giocare in sicurezza perché ce lo dice il buon senso e perché ce lo chiedono gli organismi internazionali a cui il calcio italiano è collegato”. Infine un ultima stoccata da parte del numero 1 della federazione: “Mi stupisce, invece, dover constatare ancora una volta quanto la tentazione di parlare continuamente di calcio, per la notorietà che da questo discende, induca diversi interlocutori a commentare cose di cui sono evidentemente male informati”.