E se vi è chi, come Acerbi, che insiste sulla necessità di riprendere subito allenamenti e campionato di Serie A dopo lo stop per coronavirus, vi pure chi, invece, invoca lo stop definitivo della stagione calcistica. E lo fa di certo oggi ai microfoni della trasmissione Tutti Convocati di Radio 24 l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti, il quale ha affermato, senza mezzi termini: “Per quanto mi riguarda dovremmo pensare al prossimo campionato, rincorrere questo credo sia molto pericoloso, oltre che una perdita di tempo”. L’ex patron nerazzurro poi ha pure aggiunto, provando a guardare comunque con ottimismo al futuro: “Il futuro c’è. Con pazienza infinita e spirito di sacrificio attraverseremo questo momento disgraziato, contro un nemico invisibile”. Moratti, proseguendo nell’intervento radiofonico e parlando della sua città, Milano, ha infine affermato: “Dobbiamo seguire i medici e fare scelte intelligenti. La qualità di Milano, come del Paese, non scompare. La città si riprenderà, il coronavirus porterà un cambiamento in diversi settori non solo nel calcio. Molte nazioni hanno preso un colpo quasi da ko. Questa è una lezione, involontaria, che ci mette nelle condizioni di dover cambiare le cose”. (Agg Michela Colombo)



CORONAVIRUS SERIE A, ACERBI RIACCENDE LA POLEMICA

Ad alimentare la furente polemica insorta solo ieri tra Lega Serie A e governo per quanto riguarda le ultime disposizioni date dalla politica in materia di ripresa degli allenamenti e ritorno in campo per il primo campionato italiano, arrivano anche le parole di Francesco Acerbi, difensore della Lazio. Il giocatore biancoceleste, intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, si è detto “sbalordito” per le ultime misure prese dal governo, fissando il suo discorso su una perplessità ben comune in questi giorni: “ Non voglio far polemica, parlo a nome di tutti i miei colleghi, non capisco però perché non posso andare a correre nel centro sportivo, che rispetta tutte le norme di sicurezza, ma posso farlo in un parco pubblico. A Formello saremmo ancora più sicuri, francamente non capisco il perché di questa scelta: la salute conta più di tutto”. Nel lungo intervento il calciatore della Lazio, unendosi ai precedenti interventi del ds biancocelesti Tare e del compagno di squadra Parolo, sullo stessa linea, poi incalza: “Il calcio oltre a essere lo sport più amato, è un’industria importantissima per l’economia nazionale. Non c’è stata una risposta adeguata a questa decisione, vorremmo una risposta a tutto questo“. Di certo di fronte alle ultime misure prese dal Governo in materia di calcio e ripresa i dubbi sono davvero tanti e le risposte chiare per il momento latitano. (agg Michela Colombo)



CORONAVIRUS SERIE A, LA FIGC PRECISA L’ACCADUTO

E proprio sulla polemica in corso tra Lega e governo per quanto riguarda la ripresa del campionato della Serie A dopo lo stop imposto per l’emergenza coronavirus è intervenuta nelle ultime ore la stessa FIGC. Secondo fonti che arrivano dalla Federcalcio e riportate questa mattina l’ANSA pare che “Nessun accordo e nessuna indicazione di date” per il rientro in campo del primo campionato siano state decise. Anzi: “è stata la Lega di Serie A a manifestarne l’esigenza, non appena le condizioni lo avessero consentito”, ma di fatto, come è emerso anche nell’ultimo dpcm e nelle parole del ministro dello sport Spadafora, è stato dunque ancora fissato per il primo campionato italiano. In ogni caso, si legge, che sarà premura della stessa FIGC approfondire l’annosa questione: già per il prossimo 8 maggio infatti è atteso un nuovo Consiglio Federale, dove chiaramente il tema della ripresa della stagione sarà protagonista. Nel frattempo però il presidente della federazione Gravina invia alla prudenza e rivolgendosi di fatto alla Serie A ricorda che tali “fughe in avanti sono ritenute dannose per il calcio italiano”. (agg Michela Colombo)



CORONAVIRUS SERIE A: E’ SCONTRO LEGA-GOVERNO

Sono polemiche roventi quelle che sono scoppiate già nella giornata di ieri (ma siamo sicuri che pure oggi terranno banco) tra la Lega Calcio Serie A e Governo, in merito alle ultime decisioni prese da quest’ultimo in materia di ripresa delle attività sportive, dopo lo stop imposto dall’emergenza coronavirus. Secondo quanto si apprende dall’ANSA pare che sia stata grande la delusione in seno alla Lega dopo aver costatato l’assenza nell’ultimo decreto del Consiglio dei Ministri di date certe per la ripresa di allenamenti e campionati, in primis quello della Serie A: tema su cui invece nei giorni scorsi si era concentrato il dialogo tra Governo e Federcalcio. E sul quale a quanto pare erano state fatte grandi promesse, evidentemente non mantenute. In ogni caso, stato all’ultimo dpcm, la ripresa degli allenamenti per gli sport di squadra è fissata non prima del prossimo 18 maggio e nel contempo la Lega Serie A ha deciso di considerare come ultima data utile per la ripresa del campionato il 14 giugno: considerando che i club vorrebbero avere almeno 4 settimane per rimettere in condizione i propri giocatori, capiamo bene che la situazione non è di facile risoluzione.

CORONAVIRUS SERIE A, SPADAFORA: IO COMPLOTTO CONTRO IL CALCIO? RIDICOLO

E diventa ancor più complicato parlare di ripresa per il campionato della Serie A dopo anche l’ultimo intervento in tv del Ministro dello sport Spadafora, le cui parole hanno fatto infuriar ancor di già la stessa Lega Calcio Serie A (ma che hanno ricevuto l’approvazione di Cellino, presidente del Brescia). Dopo che fonti del Ministero hanno confermato tramite l’ANSA che “nessun accordo sul riavvio della Serie A è stato raggiunto nei giorni scorsi” e che pure “la data della ripartenza del campionato è stata espressamente esclusa dalla discussione intercorsa nella riunione con FIGC, Leghe e tutte le componenti del mondo calcistico”, ecco che in aggiunta è stato ribadito che per il momento il Governo sta valutando solo la ripresa degli allenamenti per quanto riguarda il calcio: in aggiunta, il protocollo inviato dalla FIGC è ancora oggetto di approfondimento e che certo può essere ancora perfezionato. E infiammando ancor di più le polemiche, Spadafora pure ha affermato: “Per la Figc il campionato dovrebbe ripartire a metà giugno, se consideriamo che non siamo nemmeno a maggio è un tempo lunghissimo. Non siamo in grado di sapere l’evoluzione del virus e come reagiremo noi tutti. E’ impossibile dire oggi che il calcio ripartirà e indicare una data precisa”. Insomma se con l’ultimo dpcm il calcio e la Serie A in primis chiedeva risposte, ecco che per il Governo la situazione è ancora troppo fumosa per poter fissare alcun paletto, specie per la ripresa del campionato. Le polemiche però in questi giorni sono roventi e non sono mancate pure accuse pesanti, come quella che il governo e il Ministro stiano “complottando” contro il mondo del calcio: “Voci ridicole, mi muovo solo rispettando le regole”. A breve comunque sono attesi grandi sviluppi e mentre si fa sempre più vicina l’ipotesi di uno stop definitivo, il presidente della FIGC Gravina ha già chiesto un confronto diretto con il CTS, il Comitato Tecnico Scientifico che coadiuva il Governo nella gestione dell’emergenza Covid-19 , per venire assieme a una soluzione in tempi stretti per la ripresa di tutte le attività (allenamenti e partite).