Nelle ultime ore chiaramente si è sollevato un vero polverone: le ultime battute di Rezza sulla ripresa del campionato di Serie A dopo lo stop per l’emergenza coronavirus, come abbiamo visto non sono state affatto digerite da Diaconale, che stamattina si è reso protagonista di una dura reprimenda. Ad abbassare i toni però nelle ultime ore è stata lo stesso direttore del dipartimento di Malattie Infettive della ISS, che ai microfoni di Radio Punto Nuovo ha spiegato: “La mia è stata una battuta per sdrammatizzare il momento drammatico che stiamo vivendo. Non pensavo intervenissero Diaconale, la Lazio per dire di non fare il tifoso, ho fatto una semplice battuta”. Nulla di più dunque di parole dette in leggerezza, ma che non sono state digerite da alcuni negli ambienti laziali, dove è forte la richiesta della ripresa della stagione. Oltre alla battuta però su quanto riguarda la ripresa del Campionato di Serie A Rezza non può che essere più serio: “In questo momento non si può pensare a partite che si svolgano con assembramenti, partite a porte chiuse hanno un punto interrogativo perchè c’è un lockdown”. E pure è stato aggiunto in chiusura del discorso: “E’ chiaro che se in qualche modo si pensa di riaprire, allora verrà valutato e si applicheranno protocolli di sicurezza sanitaria. Molto dipenderà anche da ciò che verrà deciso a livello europeo, penso alle coppe europee”. (agg Michela Colombo)



CORONAVIRUS SERIE A, REZZA: NO ALLA RIPRESA DEL CAMPIONATO

La Serie A riparte? Non secondo il parere dell’Iss: il direttore del dipartimento Malattie Infettive Gianni Rezza ha lasciato il suo commento, rilasciato nel corso di una conferenza stampa alla Protezione Civile, sui rischi del Coronavirus in questo periodo e dunque la possibilità di riprendere a giocare per concludere il campionato. Le sue parole sono state, ancora una volta, oggetto di critica e polemiche da parte di Arturo Diaconale, il responsabile della comunicazione della Lazio che, dobbiamo dirlo, non perde occasione per dire la sua e, ormai si è chiaramente capito, è sulla posizione della ripresa a tutti i costi. Ad ogni modo, andiamo con ordine: interpellato sull’eventualità di giocare e portare a termine la stagione di Serie A, Rezza ha dato voce alle perplessità dicendo che “è uno sport che prevede contatti e il rischio di trasmissione esiste”, sostenendo anche che le ipotesi dei protocolli sanitari particolari gli sembrano tirate.



CORONAVIRUS SERIE A: LA REPLICA DI DIACONALE

Poi, Rezza ha detto ridendo che, da tifoso della Roma, manderebbe tutto a monte: una battuta che forse deriva dalla posizione in classifica dei giallorossi (che sono quinti in Serie A), ma evidentemente questo è bastato a Diaconale per recepire il messaggio in un altro modo e rimettere in riga il responsabile dell’Istituto Superiore di Sanità. “Alle volte il tifo colpisce anche gli scienziati e dà alla testa” ha detto, lanciandosi poi in un parere personale secondo il quale suddetti scienziati sarebbero più utili nel trovare un modo per fronteggiare il Coronavirus e non occupandosi di calcio. “Sarebbe davvero auspicabile che, invece di alimentare polemiche calcistiche di cui non si sente il bisogno, si dedicasse ogni energia alla ricerca di una cura o di un vaccino che possa arrestare il contagio”. Queste le dichiarazioni del responsabile delle comunicazioni della Lazio: niente di nuovo, perché la sua linea sulla ripresa del campionato di Serie A è la stessa di sempre.



Ora, senza voler entrare nella polemica, sarebbe anche opportuno segnalare come a sollevare il polverone non sia stato certo Gianni Rezza: il quale ha semplicemente espresso un parere basandosi, peraltro, su quel lavoro quotidiano che Diaconale gli intima di fare. Per di più il portavoce della Lazio fino a questo momento ha risposto a ogni singola persona – presidente di club, addetto ai lavori o altro – che si sia espresso contro la ripresa della stagione. Un pensiero che sta diventando sempre più comune, e dunque non si capisce perché ciascuno di questi attori debba essere preso ad esempio negativo e tacciato di suscitare polemiche e discussioni. Sembra invece essere il contrario, pur dovendo sostenere che le opinioni di Diaconale sono legittime forse sarebbe il caso che anche lui “lasciasse correre”, senza sentirsi attaccato ogni piè sospinto credendo – ormai possiamo dirlo – che chi non vuole portare a termine il campionato voglia direttamente danneggiare la Lazio o percorrere i propri interessi, per esempio evitare la retrocessione.