E’ di solo poche ore fa un comunicato ufficiale redatto dai medici sociali della Serie C, dove si esprime con forza la propria contrarietà alla ripresa del terzo campionato italiano, dopo lo stop imposto per l’emergenza coronavirus. Per i medici della Lega Pro dunque non vi sono le condizioni perché si possa assicurare una ripresa delle attività in piena sicurezza: e pure il protocollo fissato dalla FIGC per il ritorno in campo, lascia ancora troppe questione aperte e in gran parte le misure iscritte risultano infattibili per le realtà del terzo campionato. E’ questo il verdetto inequivocabile dunque che ci arriva dai medici sociali delle 60 squadre che fanno parte della terza serie italiana, che nel lungo comunicato non possono che esprime perplessità sulla necessità della ripresa della stagione, tenuto conto delle problematiche che comporta. Dalla difficoltà di reperire tamponi richiesti, ai rischi correlati alla trasmissione del virus, fino alle responsabilità civili e penali che dovrebbero configurarsi in caso di rivelata positività dei tesserati, senza dimenticare anche i costi economici imposti: tutti fattori che ora dovranno essere tenuti in serie considerazione anche da Federazione e governo. Come si legge nella nota diffusa, sarà lo stesso presidente Gravina a porre le problematiche ai giusti tavoli di discussione: già entro la prossima settimana si dovrebbe scoprire qualcosa di più. (agg Michela Colombo)



CORONAVIRUS SERIE C, PRESTO NUOVA ASSEMBLEA

Sono giorni davvero decisi per decidere la sorte della stagione 2019.2020 della Serie C, dopo lo stop imposto già a febbraio (per alcuni gironi) per l’esplodere della pandemia da coronavirus. La prossima settimana infatti, già per il 7 maggio è attesa una nuova assemblea dei 60 club della Lega Pro, le cui decisioni verranno poi prese a considerazione dallo stesso Consiglio Federale, che si riunirà 24 ore dopo. Si deciderà dunque entro breve il futuro del campionato di Serie C, che a dispetto di quanto stando facendo i primi due campionati italiani, si indirizza sempre di più verso lo stop definitivo. Di fatto, come abbiamo già evidenziato nei giorni scorsi, non vi sono per i club del terzo campionato italiano le possibilità anche economiche per adeguarsi alle misure imposte dal protocollo FIGC per la ripresa. Tale argomento è stato ribadito anche oggi dal presidente della Lega Pro Ghirelli che a Il Gazzettino ha affermato: “Allo stato attuale i medici ritengono che non siamo in grado di applicare il protocollo sanitario e di assicurare quello che si pone, ossia di creare tutte le condizioni di salvaguardia della salute e di sicurezza”.



CORONAVIRUS SERIE C: SARANNO PLAY OFF PER DECIDERE LA 4^ PROMOSSA?

E difficilmente le condizioni di sicurezza per chiudere in campo il campionato 2019-2020 della serie C occorreranno in estate, tenuto pure conto delle peculiarità del format e della grande mole di partite che devono venire disputate nei prossimi mesi. Ecco perché per la Serie C si stanno studiando diversi piani B, che contemplino di fatto la chiusura anticipata della stagione. Per non compromettere la prossima stagione, sono infatti al vaglio diverse ipotesi per l’assegnazione di promozioni e retrocessioni: deciso che le capoliste dei tre gironi Reggina, Monza e Vicenza debbano, per evidenti meriti sportivi, devono venir promosse in serie B, rimane da capire chi gli farà compagnia. Ed ecco che bocciata l’idea dei play off allargati, come pure quella del sorteggio, si sta pensando di procedere a dei play off esclusivamente per decidere la quarta squadra promossamonza, con le tre seconde e la migliore terza squadra in classifica: partite chiaramente da disputare in località sicure dal punto di vista sanitario. L’idea pare sulla carta valida, ma sarà ora ai club prima al Consiglio Federale poi dare il proprio verdetto.

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