Il National Institutes of Health (NIH), sotto Anthony Fauci, ha sperimentato un ceppo di coronavirus arrivato da Wuhan più di un anno prima dello scoppio della pandemia Covid. Lo dimostra uno studio che è stato segnalato per la prima volta da DRASTIC, gruppo di attivisti che indaga sull’origine del Covid e sulla teoria della fuga di laboratorio. White Coat Waste Project, gruppo che si batte per fermare l’invio di fondi dalle tasse americane all’estero per finanziare la ricerca sui virus pericolosi, si è subito attivato per sfruttare il Freedom of Information Act per richiedere maggiori dettagli sull’esperimento in questione. Infatti, questa scoperta conferma che i soldi dei contribuenti americani sono stati usati per sperimentare coronavirus provenienti dalla Cina.



Il National Institutes of Health (NIH), quando era guidato da Fauci, ha infettato 12 pipistrelli della frutta egiziani con un virus “simile alla SARS” chiamato WIV1 in un laboratorio del Montana nel 2018. Stando a quanto riportato dal Daily Mail, il WIV1-coronavirus è stato spedito dal laboratorio di Wuhan ed è stato testato su pipistrelli acquisiti da uno zoo del Maryland. La ricerca stabilì che questo virus non era in grado di causare una “robusta infezione”. Tale ricerca è un’ulteriore prova dei legami tra il governo Usa e il laboratorio di Wuhan, nonché del finanziamento di ricerche su virus pericolosi in tutto il mondo.



L’ESPERIMENTO COL WIV1-CORONAVIRUS IN MONTANA

Lo studio (“SARS-Like Coronavirus WIV1-CoV Does Not Replicate in Egyptian Fruit Bats“) fu pubblicato dalla rivista Viruses nel 2018. Fu condotto presso i Rocky Mountain Laboratories dei NIH nel Montana, sotto la supervisione di Fauci, ex direttore dei National Institutes of Allergy and Infectious Diseases. La ricerca è stata una joint venture tra i Laboratori Rocky Mountain dell’NIH e il collaboratore dell’Istituto di virologia di Wuhan Ralph Baric dell’Università del North Carolina. Gli scienziati hanno ottenuto 12 pipistrelli della frutta egiziani da uno zoo del Maryland e hanno somministrato loro il WIV1-coronavirus, individuato per la prima volta nei pipistrelli a ferro di cavallo rufous cinesi. Gli animali sono stati sottoposti a esami quotidiani e hanno misurato elementi come il peso e sono stati prelevati campioni dal naso e dalla gola. Nei giorni 3, 7 e 28, quattro pipistrelli sono stati sottoposti a eutanasia e sono stati prelevati cuore, fegato, reni, milza, vescica, organi riproduttivi, occhi e cervello per essere analizzati. Gli scienziati hanno anche analizzato la conta dei globuli bianchi e gli anticorpi.



I ricercatori hanno concluso che il WIV1-coronavirus non ha causato “un’infezione robusta” e “hanno osservato prove molto limitate di replicazione del virus“. Peraltro, è emerso che lo zoo in questione ha una storia di violazioni del benessere degli animali e nel 2012 è stato multato per 12mila dollari a causa di alloggiamenti inadeguati e pericolosi e di una cura inadeguata degli animali. “La nostra indagine ha portato alla luce la vera storia dell’orrore di come un losco zoo su strada, il cui curatore era uno sperimentatore animale dell’NIH, abbia spedito dei pipistrelli a un laboratorio governativo di virus letali supervisionato dal Dr. Fauci per infettarli con un coronavirus ottenuto direttamente dal laboratorio di Wuhan che gli esperti ritengono abbia causato la COVID“, dichiara Anthony Bellotti, presidente del White Coat Waste Project.