Nel Regno Unito stanno aumentando i casi di bambini che muoiono a causa di una rara sindrome associata al coronavirus. La conferma all’articolo pubblicato ieri dall’Health Service Journal arriva da Matt Hancock, Segretario di Stato per la salute e gli affari sociali del Regno Unito. Intervenuto ai microfoni della radio LBC, ha dichiarato: «Ci sono bambini che sono morti senza avere pregressi problemi di salute». Il governo britannico è preoccupato per questi casi crescenti di una grave sindrome che sarebbe correlata al Covid-19. «Si tratta di una nuova malattia che riteniamo possa essere causata dal coronavirus». Non c’è però una certezza al momento. «Alcune persone che l’hanno contratta non sono risultate positive, quindi stiamo facendo molte ricerche, ma è qualcosa che in questo momento ci preoccupa». Hancock ha annunciato che il Servizio Sanitario Nazionale ha allertato i medici con i quali ci si vuole confrontare per capire qual è la situazione al momento, anche se il numero dei casi al momento è ristretto. (agg. di Silvana Palazzo)



CORONAVIRUS BAMBINI, UN ALTRO PATOGENO INFETTIVO?

In Gran Bretagna è emersa una grave sindrome correlata al coronavirus nei bambini. Ne parla la rivista scientifica Health Service Journal, secondo cui nell’alert inviato ai medici di medicina generale, e poi confermato da un “avviso urgente” emesso dalla Pediatric Intensive Care Society, si esprime il timore che, se non sia collegato al Covid-19, possa esserci un altro patogeno infettivo, non ancora identificato, associabile a questi casi. Pare che nelle ultime tre settimane ci sia stato un aumento di bambini con uno stato infiammatorio multisistemico che richiede cure intensive. Questo numero però resta ancora piccolo, secondo fonti pediatriche. Health Service Journal riporta anche le parole di Simon Kenny, direttore clinico dell’NHS England per i bambini: “È importante che i clinici siano messi a conoscenza di ogni potenziale legame per dare la giusta cura ai bambini. Il consiglio ai genitori resta lo stesso. Se siete preoccupati per il vostro bambino, contattate l’NHS o il vostro medico di famiglia, e se vi dicono di andare in ospedale, andateci”. (agg. di Silvana Palazzo)



CORONAVIRUS, “BAMBINI COLPITI DA GRAVE SINDROME”

Allarme dalla Gran Bretagna. I più piccoli non sarebbero al sicuro dal pericolo coronavirus come si pensava, ma potrebbero sviluppare gravi malanni correlati alla presenza del virus, diversi dalla consueta sindrome respiratoria in molti casi fatale negli anziani. Il Regno Unito è ancora sotto pressione per il covid-19, ma il servizio sanitario nazionale britannico ha denunciato nelle ultime tre settimane un boom nei ricoveri di bambini in pediatria. I piccoli sono ricoverati in terapia intensiva con una sindrome che potrebbe essere collegata al coronavirus: nel comunicato diramato negli ospedali britannici con oggetto “Allerta Urgente” si legge: “Vi è una crescente preoccupazione per una sindrome infiammatoria correlata al COVID-19 che stiamo riscontrando nei bambini nel Regno Unito. Nelle ultime tre settimane c’è stato un evidente aumento del numero di bambini di tutte le età che presentano uno stato infiammatorio multisistemico che richiede cure nelle unità di terapia intensive di Londra e anche in altre regioni del Regno Unito.” Mal di stomaco, infiammazione cardiaca e sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea sono i sintomi principali di questa sindrome: finora i bambini erano stati messi sotto i riflettori in chiave coronavirus solo come “super-vettori“, perché non sviluppavano una malattia forte ma erano potenzialmente in grado di infettare molte persone. Ora però rischiano di sviluppare problematiche che possono rendere ancora più drammatica la situazione legata all’epidemia da covid-19. I sintomi dello stato infiammatorio che colpisce i bambini positivi al covid-19 in Gran Bretagna sono simili a quelli della Sindrome di Kawasaki, malattia infiammatoria del muscolo cardiaco che provoca anche rush cutaneo.



CORONAVIRUS BAMBINI, VILLANI: “SITUAZIONE SOTTO OSSERVAZIONE”

Solo negli ultimi 20 giorni si sono fatti registrare casi di questo tipo, anche se il sistema sanitario britannico non ha ancora chiarito se ci siano stati o meno morti tra i piccoli ricoverati in terapia intensiva con questo tipo di sviluppo della malattia. A contribuire alla confusione anche il fatto che non tutti i bambini con questa sindrome infiammatoria sono risultati positivi al coronavirus, dunque il covid-19 potrebbe essere una concausa, ma non la fonte diretta di questi sintomi. E’ arrivato nelle ultime ora un comunicato che ha invitato i genitori a mantenere la calma e ha iniziato a indicare un protocollo agli operatori sanitari locali di fronte a questa emergenza: “Se siete genitori, vi assicuriamo che lo sviluppo di gravi sintomi causati dal COVID 19 sembra essere ancora un evento molto raro nei bambini. Se il vostro bambino non sta bene o ha i sintomi della sepsi, vi preghiamo di rivolgervi ad un medico nel modo consueto, come indicato nella guida del Royal College of Paediatrics and Child Health. Se siete un operatore sanitario e vedete bambini che presentano un quadro di shock tossico o di malattia di Kawasaki atipica, allora vi preghiamo di discutere questo caso prioritariamente con i team di assistenza pediatrica infettiva o di terapia intensiva pediatrica attraverso i vostri protocolli abituali” Dall’Italia è arrivato sul caso il commento di Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip) e componente del Comitato tecnico scientifico: “Anche nel nostro Paese è attivo un monitoraggio di tutte le manifestazioni insolite a carico dei bambini: un gruppo di studio, ad esempio, sta conducendo un approfondimento su problematiche di tipo reumatologico, mentre altri stanno studiano manifestazioni dermatologiche a carico delle estremità“.