Terremoto in casa Sion, per l’emergenza Coronavirus: è successo che il presidente Christian Constantin, già conosciuto per essere un personaggio particolarmente sopra le righe, ha deciso di licenziare nove calciatori che non hanno accettato di essere messi in cassa integrazione. I fatti sono noti in termini generali, e ne avevamo parlato anche per il Lione in Francia: il campionato svizzero è fermo come tanti altri, il club non ha entrate e dunque lo stato è intervenuto con la speciale cassa integrazione, che garantisce il pagamento degli stipendi ai lavoratori che non possano offrire le loro prestazioni per colpa di terzi. Così ovviamente è successo al Sion, visto che l’intera rosa è in isolamento e non si può allenare: dunque il presidente ha deciso di mettere i suoi dipendenti in cassa integrazione. Sorprendentemente o meno, 9 dei calciatori del Sion hanno rifiutato oppure non hanno risposto entro i tempi previsti: da qui la decisione di Constantin di licenziarli immediatamente. La cosa non è passata sotto silenzio, anzi è già arrivato un reclamo da parte dell’Associazione svizzera dei giocatori: sarà adesso interessante scoprire fino a che punto arriveremo con questa vicenda.



CORONAVIRUS SION: IL PRESIDENTE LICENZIA I CALCIATORI

Quello che è successo al Sion è inaccettabile secondo l’Assocalciatori elvetica: non ci sarebbero infatti i termini di un licenziamento per giusta causa, perché il Coronavirus rappresenta un problema di forza maggiore. “Prevediamo che i licenziamenti abusivi saranno revocati con effetti immediato e si potrà discutere di possibili alternative”, questo il comunicato che l’Associazione ha provveduto a inviare al Sion. Per ora comunque il presidente Constantin non recede; possiamo segnalare, a titolo di curiosità, che nella rosa del Sion figura anche Seydou Doumbia, che si è affermato in Europa con la maglia del Cska Mosca e abbiamo visto anche brevemente nella RomaPajtim Kasami che è passato dal Palermo e che nel 2013, nel corso della sessione invernale di calcimercato, sarebbe dovuto passare al Pescara ma il cui trasferimento era sfumato all’ultimo, scatenando l’ormai celebre rabbia di Mino Raiola che era stata ripresa in diretta tv. Ora c’è solo da sperare che questa situazione possa rientrare in fretta, per il bene di tutti e secondo logica.

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