Anche Sofia Goggia ha parlato dell’emergenza Coronavirus, rilasciando alcune parole a La Repubblica e in particolare sulla situazione di Bergamo. La città d’origine della campionessa di sci alpino in questo momento sta vivendo giorni terribili: è quella maggiormente colpita dall’ondata di contagio, tanto che l’esercito è dovuto intervenire per portare via le bare delle persone decedute. Immagini strazianti, e naturalmente la Goggia non può che essere preoccupata: “Ho paura per i miei genitori” ha detto la sciatrice, ferma ai box dall’inizio di febbraio a causa della frattura del braccio. Poi ha rivelato quella che purtroppo è una realtà per tante altre città della Lombardia, ovvero “da casa sento ambulanze e campane a morto, Bergamo è in ginocchio”. Sembra uno scenario di guerra ed effettivamente lo è: adesso si tratta soltanto di rimanere in casa, senza certezze per il prossimo futuro ma evitando che la pandemia assuma dimensioni ancora più elevate. Sofia Goggia ha rivelato che molti amici dei suoi genitori stanno morendo; “Con Michela Moioli volevamo lanciare un progetto di crowfunding ma poi abbiamo deciso di aderire alle iniziative che sono già state indette”.
CORONAVIRUS, LE PAROLE DI SOFIA GOGGIA
Le parole di Sofia Goggia sull’emergenza Coronavirus riecheggiano quelle della stessa Michela Moioli, campionessa di snowboard: amica della sciatrice e lei pure bergamasca (è nata ad Alzano Lombardo), nei giorni scorsi è stata colpita dalla morte della nonna rivelando come la cosa più angosciante sia il fatto che le persone siano costrette ad andarsene da sole, e non si possa nemmeno celebrare un funerale propriamente detto. La Goggia ha poi detto la sua sulle Olimpiadi: il Cio non ha ancora ufficializzato la sua posizione, anzi ha appena affermato che le preparazioni procedono normalmente. “Mi auguro che il Cio prenda in fretta decisioni giuste” ha commentato la sciatrice bergamasca, che ha sottolineato come sia impossibile allenarsi senza la certezza che i Giochi ci saranno a tutti gli effetti. Nel suo ultimo pensiero la Goggia ha detto che, anche se “gli atleti lavorano da quattro anni per un evento come questo”, la sua propensione è alla tutela della salute di tutti, e dunque allo slittamento delle Olimpiadi qualora non ci fossero le necessarie condizioni di sicurezza. Tuttavia, non è una decisione che competa a lei o a noi: staremo a vedere quello che succederà, anche noi attendiamo notizie in merito.