Il bilancio dei morti per Coronavirus in Spagna è salito in 24 ore aggiungendo 757 nuove vittime, in leggero aumento rispetto alla giornata precedente. Le vittime in totale hanno raggiunto quota 14.555, ci sono 146.690 infetti e 48.021 guariti. Tuttavia, i dati delle sepolture a Madrid indicano che i decessi per Coronavirus potrebbero essere 3mila in più rispetto al numero finora fornito ufficialmente dal ministro della Sanità locale. A sollevare il dubbio, come spiega Open, è stato il quotidiano spagnolo El Pais che ha pubblicato un’inchiesta dove si cerca di fare chiarezza sul numero reale delle vittime in Spagna durante l’emergenza sanitaria Coronavirus. Tutto parte dal caso di Madrid: guardando al normale tasso di mortalità e ai dati comunicati dal governo sulle vittime da Coronavirus ci sarebbero circa 3mila vittime in più. Intanto, in termini percentuali, sia il numero di morti che quello di casi confermati resterebbe stabile, tendenza questa che secondo le autorità conferma che l’epidemia si è stabilizzata: “L’aumento dei contagi giornaliero è lo stesso di ieri, più o meno il 4%, ma quello del numero di persone ospedalizzate questa settimana è un po’ più basso”, ha spiegato la vice direttrice del dipartimento delle emergenze del Ministero della sanità, María José Sierra. “Questa settimana siamo infatti al 3%”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



146.690 GLI INFETTI, 48MILA PERSONE GUARITE

Continua ad essere molto alto il numero di vittime giornaliere in Spagna. Stando agli ultimi dati aggiornati, riportati dall’agenzia Adnkronos, che a sua volta cita il ministero della sanità di Madrid, i morti nelle scorse 24 ore sono stati ben 757, un bilancio ancora decisamente gravoso. In totale sono 14.555 i decessi da quando è iniziata l’epidemia di coronavirus nella nazione iberica. Gli infetti, invece, sono saliti a quota 146.690, seconda nazione al mondo dietro agli Stati Uniti per numero di contagi, e davanti all’Italia, i cui positivi erano ieri 135.586. Per quanto riguarda le persone guarite, invece, sono poco più di 48.000 dall’inizio dell’emergenza. Non è stato invece chiarito quante siano le persone attualmente ricoverate nelle terapie intensive spagnole, e non è ben chiaro il perchè. Ieri i pazienti intubati erano 7.069, con la regione di Madrid che resta quella più colpita (42.450 casi e 5.586 morti, +215 rispetto alle scorse 24 ore). A seguire troviamo la Catalogna, dove i contagi sono più di 29.600, mentre le vittime poco più di 3mila. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS SPAGNA: “ISOLAMENTO FINO A METÀ MAGGIO”

Il Coronavirus in Spagna costringe le autorità sanitarie a ritoccare quotidianamente verso l’alto le cifre che compongono il bilancio dell’epidemia in landa iberica, dove il totale dei casi ha raggiunto quota 141.942, mentre i decessi sono complessivamente 14.045. Per questa ragione, secondo l’istituto sanitario “Carlos III” e l’istituto nazionale di Statistica, il confinamento dovrà durare sino almeno alla metà del mese di maggio, magari con qualche piccolo allentamento, rappresentato dalla possibilità di praticare sport all’aria aperta o portare fuori i bambini per un po’ di minuti. Infatti, come evidenziano gli esperti, questo è l’arco di tempo necessario per scoprire quale percentuale della popolazione ha già sconfitto il Covid-19 e quindi può dirsi immunizzata. Questo studio è indispensabile affinché i responsabili della salute pubblica possano determinare come iniziare la fase successiva, quella di riduzione delle misure che, a seconda dei risultati evidenziati, sarà effettuata a una determinata velocità.



CORONAVIRUS SPAGNA: AL MOMENTO STATO D’ALLARME SINO AL 26 APRILE

Per il momento, lo stato di allarme sarà prorogato fino al 26 aprile, anche se non si sa ancora se i lavoratori che svolgono attività non essenziali torneranno al loro posto di lavoro al termine delle vacanze di Pasqua, dopo il congedo obbligatorio retribuito concesso dal Governo il 29 marzo. Il ministro della Salute, Salvador Illa, ha detto ieri che lo Stato deciderà presto, sulla base della raccomandazione dei tecnici della sanità pubblica. Per quanto riguarda i test sierologici, nel caso di Barcellona saranno campionate almeno quattromila persone e a Madrid cinquemila. Tutti i membri delle loro famiglie saranno inclusi nello studio, in modo che il campione consti di partecipanti appartenenti a tutte le fasce d’età e le famiglie saranno monitorate e riesaminate dopo tre settimane. Da un lato, il campione sarà assegnato in modo uniforme a tutte le province (dimensione minima del campione: 600 soggetti per provincia) e l’altra metà sarà distribuita in proporzione alla dimensione della popolazione di ogni provincia.