Per quanto riguarda il coronavirus in Spagna, nonostante i numeri restino drammatici il Premier Sanchez tiene presente il calo nella curva dei contagi e dei decessi e inizia già a parlare di fase 2, ovvero di una riapertura del Paese inizialmente molto parziale, ma che possa infondere fiducia e soprattutto iniziare a riaccendere il motore produttivo di una Nazione che assieme all’Italia è stata quella più duramente colpita dall’epidemia di covid-19. “Abbiamo raggiunto il picco e adesso comincia la de-escalation“, ha riferito al Congresso Sanchez, “a partire dal prossimo lunedì la Spagna concluderà il confinamento totale con la fine del permesso retribuito recuperabile, riconosciuto ai lavoratori dei settori non essenziali. Le morti sono in calo e i dati incoraggianti. Siamo vicini all’inizio del declino,” con la ripresa che sarà comunque molto graduale e riguarderà inizialmente solo alcuni settori produttivi e commerciali, con lo stato di emergenza che resta prolungato fino al prossimo 26 aprile. (agg. di Fabio Belli)



CORONAVIRUS SPAGNA: SI CONFERMA TREND POSITIVO

Si conferma un trend positivo in Spagna in merito al numero di vittime. Stando agli ultimi dati pubblicati dal ministero della sanità spagnolo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 683 morti, in calo come negli scorsi giorni. In totale, le persone che hanno perso la vita a causa del covid-19 da quando è scoppiata l’epidemia, sono oggi 15.238, seconda nazione al mondo dietro all’Italia, che continua a guidare questa triste classifica con più di 17mila vittime. Per quanto riguarda invece le persone contagiate, sono 152.446 i positivi di Spagna, prima nazione al mondo dopo gli inarrivabili Stati Uniti con 432 mila contagi, più di un quarto dei contagi di tutto il mondo. Infine, le persone contagiate nelle ultime 24 ore sono state 5.756, mentre in totale sono 52.156 quelle guarite. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS SPAGNA: 14.792 MORTI, 148.220 CASI

La Spagna continua a combattere la propria battaglia contro il Coronavirus, che nelle ultime ore ha costretto le autorità iberiche a ritoccare nuovamente verso l’alto il bilancio dei contagi e dei decessi: sono 148.220 i casi confermati dall’inizio della pandemia e 14.792 le persone morte dopo essere risultate positive al Covid-19. Pedro Sánchez, leader del Governo, sta comparendo in questi minuti davanti al Congresso dei deputati per concordare la proroga dello stato d’allarme. “Vorrei sottolineare l’idea che ogni singola misura adottata ha una sola priorità, ovvero quella di superare l’emergenza – ha affermato –. Sappiamo che è essenziale consolidare ciò che abbiamo raggiunto con tanto dolore e sofferenza in questo periodo. Il ritorno alla normalità dovrà essere progressivo. Ad oggi, non possiamo sapere con precisione che tipo di normalità recupereremo”. L’attenuazione delle misure adottate finora consisterà, secondo Pedro Sánchez, nel continuare a proteggere i cittadini non immunizzati fino all’arrivo del vaccino e nel canalizzare la ricostruzione sotto il profilo economico e sociale.



CORONAVIRUS SPAGNA: ESPERTI AL LAVORO PER CAPIRE COME E QUANDO ARRIVARE ALLA FASE 2

Il presidente del Governo spagnolo ha sottolineato che un gruppo di esperti sta lavorando al piano di allentamento delle misure restrittive, un piano che sarà adattato all’evoluzione della pandemia di Coronavirus in Spagna e nel resto del mondo. “La sospensione di tutte le altre attività che sono state paralizzate lo scorso 14 marzo è mantenuta”, ha asserito Sánchez. “Non voglio smettere di insistere sul fatto che le misure drastiche adottate sono servite a salvare molte vite. Ci sono persone che non hanno mai contratto la malattia perché abbiamo fermato il contagio con il confinamento. Oggi i dati, con tutta la cautela che possiamo esprimere, sono incoraggianti. Abbiamo raggiunto il picco delle infezioni e siamo vicini alla discesa”. C’è stato poi il tempo per annunciare alcune nuovi provvedimenti economici e fiscali per venire incontro alle esigenze del Paese. In tal senso, il pagamento delle imposte per un totale di 30 miliardi di euro per le PMI e per i lavoratori autonomi è stato rinviato, asserendo inoltre che i lavoratori che entrano in un regime di regolamentazione del lavoro temporaneo riceveranno l’indennità di disoccupazione.