Continua a crescere l’epidemia da coronavirus in Spagna, e anche se i contagi sono calati negli ultimi giorni, la nazione iberica resta una delle più falcidiate del Vecchio Continente in questi giorni. Stando a quanto riferito poco fa dal ministero della Salute, citato dal quotidiano El Pais, in Spagna sono morte 551 persone fra la giornata di ieri e quella di oggi, giovedì 16 aprile. I morti sono così saliti a quota 19.130, terza nazione al mondo per numero di vittime dopo gli Stati Uniti e l’Italia. Per quanto riguarda invece gli infetti, questi sono aumentati di altri cinquemila unità, precisamente 5.183, passando dai 177.633 di ieri, ai 182.816 di oggi. La nazione spagnola ha cercato di allentare un po’ la presa delle restrizioni a partire dalla giornata di lunedì, ma secondo molti esperti è ancora troppo presto affinchè si possa tornar a riprendere la vita di prima. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS SPAGNA: “L’ESTATE NON FERMERÀ LA PANDEMIA”

Non sono incoraggianti gli aggiornamenti che giungono dalla Spagna in merito ai dati che compongono l’amaro bilancio connesso alla pandemia di Coronavirus: in landa iberica, dal primo caso ad oggi, sono stati confermati 180.659 contagi e 18.812 persone risultate positive al Covid-19 sono decedute. Tuttavia, il Paese si prepara alla ripartenza economica e i quattro vicepresidenti del Governo (Carmen Calvo, Pablo Iglesias, Nadia Calviño e Teresa Ribera) si uniranno da oggi alle riunioni quotidiane che il Comitato Tecnico di Direzione effettua durante lo stato di allarme; trattasi, nello specifico, di un vertice presieduto dal premier Pedro Sánchez e di cui finora facevano parte solo i quattro ministri designati come autorità competenti delegate (Salute, Difesa, Interno e Trasporti). A questi rendez-vous hanno partecipato fin dall’inizio anche il principale consulente scientifico del Governo sull’emergenza sanitaria, il dottor Fernando Simón, il capo dello Stato Maggiore della Difesa, il generale Miguel Angel Villaroya, il segretario generale dei Trasporti, María José Rallo, e i capi della polizia e della guardia civile.



CORONAVIRUS SPAGNA, GLI STUDIOSI: “PANDEMIA PROSEGUIRÀ IN ESTATE”

Uno dei grandi interrogativi, non soltanto spagnoli, ma anche e soprattutto mondiali, riguardano la scomparsa del Coronavirus e su questo fronte non giungono buone nuove dalla nazione iberica. Fernando Belda, portavoce dell’Aemet, l’agenzia meteorologica di Stato, in un’intervista rilasciata al quotidiano “El País”, ha asserito: “La mia squadra ha trovato i primi segni di correlazione tra il freddo e la diffusione della malattia, ma il contesto storico e quanto sta accadendo in altri Paesi suggeriscono che l’estate non fermerà la pandemia”. A sostegno delle sue parole, vi è uno studio condotto dalle Accademie Nazionali delle Scienze degli USA, che hanno raccomandato alla Casa Bianca di non riporre troppa fiducia nell’avvento della stagione più calda dell’anno per sconfiggere il Covid-19; infatti, gli esperti hanno riscontrato che in Australia e in Iran, due Stati dove ora si registrano temperature roventi, il virus circola rapidamente. Inoltre, gli altri Coronavirus che causano malattie umane potenzialmente gravi, come la SARS e i virus MERS, non hanno mostrato nel corso degli anni alcun comportamento stagionale.

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