La Spagna si conferma una delle nazioni con più casi di coronavirus al mondo. Altissima la tensione nella vicina nazione iberica, alla luce della crescita esponenziale delle positività e delle vittime, con un +462 morti nelle ultime 24 ore. Attualmente gli infetti spagnoli sono 33.089 di cui 2355 in terapia intensiva. 2.182 sono invece i decessi da quando sono iniziati i contagi. Il governo ha deciso di seguire le direttive dell’Organizzazione mondiale della sanità, procedendo con tamponi a tappeto di modo da intercettare gli asintomatici, il vero “nemico” di questa pandemia mondiale. A Madrid, a riguardo, sono già stati ordinati ben 6 milioni di test, e 640 mila sono già arrivati, come fa sapere l’edizione online de Il Fatto Quotidiano. I primi ad essere “esaminati” saranno gli uomini del personale sanitario, quindi i medici, e gli infermieri, e poi alle case di cura. Fra coloro che forse si sono ammalati di coronavirus anche Carmen Calvo, 62enne vicepremier, che al momento si trova ricoverata presso la Clinica Ruber madrilena, a seguito di un’infezione respiratoria. Il tampone è già stato eseguito, e si attende l’esito. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS SPAGNA: 2.182 MORTI

Peggiora la situazione in Spagna, dove il coronavirus sta mietendo vittime da ormai due settimane. Come riporta El Pais, il bilancio dei decessi è salito a 2.182, 462 in più rispetto a ieri. Più di 33 mila casi positivi, mentre 2.355 infettati sono ricoverati in terapia intensiva. Il ministero della Sanità ha inoltre reso noto che sono 3.355 i pazienti dimessi. Il Governo è al lavoro per contrastare l’allarme Covid-19 e sta valutando di prolungare lo stato d’emergenza fino all’11 aprile 2020, misura che deve essere approvata dal Congresso. Un’altra misura che potrebbe ricevere il via libera nel corso delle prossime ore è la richiesta di Madrid al ministero della Difesa di inviare personale sanitario militare nelle case di cura. Come spiegato dal vicepresidente della Comunità di Madrid, Ignacio Aguado, nelle case di riposo si registrano il 20% dei contagi del totale di 500 centri pubblici e privati della capitale spagnola. (Aggiornamento di MB)



CORONAVIRUS SPAGNA, SITUAZIONE DRAMMATICA

L’avanzata del Coronavirus pare, purtroppo, inarrestabile anche in Spagna, dove il bilancio in termini di contagi e morti si aggrava di ora in ora e ha ormai raggiunto cifre impressionanti: nella penisola iberica, si registravano alle 23 di domenica 22 marzo 2020 (ultimi dati disponibili in ordine cronologico) 29.909 casi di positività al Covid-19 e 1813 decessi, con 2575 guarigioni segnalate. Una situazione a dir poco drammatica, che colpisce l’intera nazione, abbattendosi con particolare intensità sull’area della capitale (9702 gli infetti a Madrid e dintorni sino ad oggi), sulla Catalogna (5925) e sui Paesi Baschi  (2097). Intanto, a partire dalla mattinata odierna, in Spagna sono entrate in vigore le chiusure delle frontiere, con accesso al Paese permesso soltanto ad alcune persone, raggruppate in una casistica diramata ufficialmente dai vertici politici. Di fatto, la nazione si è messa in autoquarantena e non avrebbe potuto fare altrimenti la situazione è già di per sé drammatica e solamente preservando i propri confini nazionali dall’ingresso di possibili (e ulteriori) pazienti infetti si può pensare di uscirne, abbinando a quest’azione l’isolamento domiciliare dei cittadini spagnoli.



CORONAVIRUS SPAGNA: IL GOVERNO TRASFERIRÀ 1400 MILIONI DI EURO ALLE COMUNITÀ AUTONOME

Nel frattempo, al fine di fronteggiare al meglio delle proprie capacità l’epidemia di Coronavirus, il Governo spagnolo ha deciso di trasferire quest’oggi alle Comunità Autonome 1400 milioni di euro, che saranno anticipati dai 2867 milioni di euro concordati lo scorso 12 marzo durante il Consiglio dei Ministri (l’altra metà sarà erogata entro il 17 aprile prossimo). Questo è, in estrema sintesi, l’esito del rendez-vous tenutosi poco meno di ventiquattr’ore fa fra il presidente del Governo, Pedro Sánchez, e i leader delle comunità autonome e delle città, che hanno interloquito, ça va sans dire, in videoconferenza. Non è tutto: le Comunità Autonome potranno richiedere in anticipo una parte dell’insediamento (50%) per il 2018, che ammonta a quasi 10mila milioni di euro. Un sostegno economico fondamentale e, in un momento storicamente complicato e probante come quello che il pianeta sta vivendo in queste settimane, a dir poco imprescindibile. Si naviga a vista, dunque, con la consapevolezza di essere tutti quanti in guerra contro un nemico tanto invisibile quanto comune.