Nuovo bollettino sull’emergenza coronavirus in Spagna: come reso noto dal ministero della Sanità, il bilancio è salito a 188.068 casi positivi e 19.130 morti. Come riporta El Pais, le cifre non tornano: il ministero ha annunciato 585 decessi nelle ultime 24 ore, ma ieri erano state annunciate 19.130 vittime. La differenza, dunque, non corrisponde alle vittime quotidiane fornite oggi. Fernando Simon, direttore del Centro per il coordinamento delle emergenze sanitarie, ha spiegato che ciò è dovuto a una discrepanza con i dati di una comunità autonoma.
«Correggeremo eventuali errori e nei prossimi giorni ci potrebbe essere una variazione nei dati», ha aggiunto Simon. Il totale dei guariti è invece salito a 72.963 pazienti. Il ministro delle Finanza Maria Jesus Montero ha annunciato che oltre 919 mila lavoratori riceveranno aiuti economici per la cessazione delle attività, il Governo ha disposto un fondo di 671 milioni di euro. Intanto, continuano i contatti tra maggioranza e opposizione per i prossimi passi politici. Lunedì, riporta la stampa spagnola, è in programma un incontro tra il premier Pedro Sanchez e Pablo Casado, leader della PP. (Aggiornamento di MB)
CORONAVIRUS SPAGNA: RITORNO A SCUOLA A SETTEMBRE?
La Spagna fa i conti ogni giorno con la pandemia di Coronavirus, in tutti i sensi; il bilancio numerico, infatti, è costantemente aggiornato dalle autorità sanitarie e, stando agli ultimi dati disponibili, i casi confermati sino ad oggi sono 184.948, con un totale di 19.315 decessi fra le persone che hanno scoperto la propria positività al Covid-19. Per questa ragione, in materia di ritorno a scuola si stanno attuando tutte le forme prudenziali possibili e immaginabili: come riferisce il quotidiano “El País”, settembre potrebbe essere il mese giusto per riaprire le aule, se il Ministero della Salute seguirà alla lettera le raccomandazioni fornitegli dal gruppo di esperti che l’associazione spagnola di Pediatria ha convocato per consigliare il Governo. “Questo – spiega il giornale iberico – significherebbe che 8,2 milioni di studenti spagnoli rimarrebbero fuori dalle loro classi ancora per più di cinque mesi“. Eppure, il parere del comitato è talmente autorevole (non “autoritario”) che non ammette forme di replica: “Non è saggio aprire le scuole nelle attuali circostanze”.
CORONAVIRUS SPAGNA: IN AUMENTO LE VIOLENZE SULLE DONNE
In queste ore, intanto, il ministro delle Pari Opportunità, Irene Montero, è intervenuta a “Las Mañanas de Rne”, dichiarando di avere superato il Coronavirus dopo averlo contratto in una forma fortunatamente poco aggressiva. “Sono ancora positiva e devo rimanere in isolamento, ma sono asintomatica”, ha spiegato, per poi aggiungere: “Questa crisi ha messo a nudo cose su cui si stava già riflettendo, come la necessità di occuparsi della salute pubblica. Lo stesso vale per il sistema di assistenza o per il lavoro delle collaboratrici domestiche”. Altro tema delicato, purtroppo, quello connesso alle violenze fra le mura di casa: nel periodo di allontanamento sociale sono aumentati notevolmente i casi di donne che hanno subìto maltrattamenti dal proprio partner. Irene Montero ha dichiarato: “Abbiamo creato una linea WhatsApp per l’assistenza psicologica 24 ore su 24. In alcune comunità non si denuncia per paura di essere picchiate. La preoccupazione principale è proprio questa: ci sono donne in situazioni di emergenza e che non possono lanciare neppure un segnale”.